Pesce a rischio per i cenoni delle feste: la Capitaneria ne sequestra quattro quintali

Porto San Giorgio, pesce a rischio per i cenoni delle feste: la Capitaneria ne sequestra quattro quintali
Porto San Giorgio, pesce a rischio per i cenoni delle feste: la Capitaneria ne sequestra quattro quintali
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Venerdì 27 Dicembre 2019, 10:32

PORTO SAN GIORGIO - Quattro quintali di pesce senza le necessarie certificazioni di legge, sequestrato appena prima di finire nelle tavole dei fermani per le feste di questi giorni. E’ stato un mese intenso, fatto di controlli fitti, quello che ha visto impegnati i militari dell’Ufficio circondariale marittimo di Porto San Giorgio. Un lavoro partito da lontano, avviato a fine novembre e culminato proprio alla vigilia di Natale. Le verifiche del personale della capitaneria ha infatti interessato l’intera filiera ittica, con particolare attenzione alla commercializzazione illegale del pescato.

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Complessivamente sono state eseguite perlustrazioni ad interessate 94 attività tra pescherie, ristoranti e grossisti in tutto il territorio provinciale, oltre alle unità da pesca operative al porto sangiorgese al momento dello sbarco. Non si è trattato di prodotti di cattiva qualità o avariati, ma di pescato del quale mancavano i requisiti per effettuare una puntuale verifica della provenienza. L’attività è stata messa in campo nell’ambito di un’operazione su tutto il territorio nazionale, denominata Mercato globale. «Durante i controlli – si fa sapere dalla capitaneria sangiorgese comandata dal tenente di vascello Simona Gentile - sono stati rinvenuti e sequestrati circa 400 chili di prodotto ittico vario, privo della documentazione che ne attesti la tracciabilità e quindi la provenienza: per questa condotta illecita sono state elevate 10 sanzioni amministrative per un totale di 15.500 euro. Si è prestata attenzione anche del rispetto da parte delle unità della distanza minima dalla costa consentita per svolgere le attività di pesca, sequestrando circa 500 metri di rete da posta e 35 chili di prodotto ittico successivamente devoluto in beneficenza». 
Sono stati quasi 4.500 i ristoranti, le pescherie ed i mercati ittici battuti dagli agenti delle capitanerie, insieme a grossisti e punti vendita della grande distribuzione. 

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