Dal porto alla fornace, i nodi da sciogliere a Porto San Giorgio: stretta sull'ex Cossiri

Dal porto alla fornace, i nodi da sciogliere a Porto San Giorgio: stretta sull'ex Cossiri (Nella foto: piazza Mentana)
Dal porto alla fornace, i nodi da sciogliere a Porto San Giorgio: stretta sull'ex Cossiri (Nella foto: piazza Mentana)
di Serena Murri
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Sabato 10 Dicembre 2022, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 15:05

PORTO SAN GIORGIO - Stretta sulla programmazione. In vista del nuovo anno, l’amministrazione sta pensando alle fasi per mettere in pratica il programma elettorale. Per ora si ragiona su una serie di strategie da applicare in campo urbanistico su aree strategiche della città. Al vaglio, aree, zone e progetti con i quali l’amministrazione si troverà a fare i conti. Un’altra delle prossime sfide che l’amministrazione dovrà affrontare sarà quella del piano del porto, con il piano attuativo del piano regolatore, dopodiché la palla passerà ai privati.


La zona sud


L’area dell’ex lavanderia Cossiri è un’area industriale la cui riqualificazione potrebbe cambiare il volto della zona cittadina a sud. Si sa che l’area è da riqualificare e si attende il piano di rilancio di quella zona ma sembrerebbe che ancora non vi sia stato nessun contatto tra Comune e società che si è aggiudicata l’area, eppure sarà un accordo cruciale per il rilancio della città. L’area è direttamente collegata all’accesso della città, è un argomento centrale che ha a che fare con il turismo e l’accoglienza. Ora è stato installato un nuovo semaforo a sud e sono in via di ultimazione i lavori sul marciapiede ad ovest, utili alla copertura del canale, facendo sì di avere a disposizione più spazio e dunque anche un marciapiede più adeguato dato che i cittadini che si trovano ad attraversare la strada a sud hanno richiesto più volte maggiore attenzione e tutele.


Il mercato


Nel frattempo la società Gabrielli sembra abbia acquistato anche l’ex fornace, un capannone a nord della città.

Si sarebbe quasi dovuto pensare a una destinazione di tipo commerciale, ma in verità è emerso che quella risulti essere una delle aree bianche, ovvero un’area per la quale non c’è alcuna previsione urbanistica, quindi non si sa se l’area è commerciale o residenziale. Si tratta di un’area da 70mila metri quadrati di superficie, su cui grava il peso del tetto del capannone in amianto. Qui sorge il problema delle aree all’interno di un Piano regolatore obsoleto che andrebbe rivisto, ma per questo serviranno tempo e pianificazione. E come noto, ci sono novità in corso per quanto riguarda il progetto di piazza Mentana, che subirà delle modifiche significative, dettate soprattutto dal rincaro dei materiali. Il progetto originario, realizzato dalla passata amministrazione, era da 500mila euro, ma ora per realizzare quello stesso progetto, pare servano ulteriori 250mila euro che l’amministrazione non è affatto intenzionata a sborsare.


Il futuro


L’amministrazione non ha mai nascosto la sua opinione in merito al fatto di non considerarla fra le piazze principali. Fra le opzioni di modifica ci sarebbe quella disegnata dagli architetti, che vede marciapiedi sui quattro lati della piazza in discesa verso il centro della piazza che però - secondo l’approccio dell’assessore Lauro Salvatelli e della maggioranza- pare dovrebbe mantenere il brecciolino. Quello che hanno richiesto è un progetto di restauro della piazza che preveda il rifacimento delle canalette, le aiuole, il verde e il miglioramento dell’illuminazione. Un miglioramento generale della situazione attuale che vede la piazza un po’ abbandonata a se stessa ma sulla quale l’amministrazione sembra aver già deciso di non voler puntare più di tanto.

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