PORTO SAN GIORGIO - Autoparco, verso la demolizione. A stabilirlo è la perizia tecnica sulla situazione statica dell’edificio. L’incendio che si è verificato lo scorso 24 febbraio ha creato una vera e propria emergenza, dentro e fuori dal Comune, visto che il magazzino usato per il rimessaggio è andato distrutto insieme ai mezzi presenti al suo interno e a gran parte del materiale e della strumentazione usata sia dall’ente sia dalla società partecipata che si occupa dell’igiene in città.
Il futuro
L’indirizzo stabilito, quello della demolizione, sarà utile anche alla messa in sicurezza della parte residuale dell’immobile che, previa ulteriore verifica, potrà tornare ad essere utilizzata. La priorità è eliminare la parte lesa dal rogo. Si tratta di una definizione della questione complessa e non immediata, alla quale bisognerà arrivare per fasi. Prima bisognerà valutare come e quando effettuare la demolizione. I costi, per il momento, pare siano coperti dalla polizza assicurativa. Stando alla perizia tecnica sullo stato di sicurezza dell’edificio, inviata ai vigili del fuoco e redatta dall’ingegner Renzi, si ha un quadro della situazione statica dell’immobile. Novità, dunque, per l’edificio più provato dal rogo, ovvero quello adibito a rimessaggio dei mezzi comunali e mezzi della nettezza urbana. Mentre per lo spazio di rimessaggio degli scuolabus e rimessaggio di mezzi d’opera, sarà ancora da verificare l’agibilità con un passaggio ulteriore, per il magazzino andato a fuoco si può già dire che sia da demolire. Lo stato di pericolosità attuale dell’immobile distrutto dalle fiamme non consente lo svolgimento delle verifiche statiche dell’edificio adiacente richieste dai vigili del fuoco, che potranno essere fatte solo dopo la demolizione e la messa in sicurezza. Solo allora potrà essere data l’idoneità per la porzione residuale di immobile. Risulta da verificare la struttura dello spogliatoio e del rimessaggio degli scuolabus, in particolare per quanto riguarda quella che era la parete confinante con l’area distrutta dal rogo, mentre è strutturalmente agibile la rimessa dei mezzi d’opera.
I tecnici
A quanto sembra l’orientamento sarebbe quello - una volta demolito l’ex rimessaggio mezzi - di lasciare l’area come spiazzale che potrebbe sempre risultare utile alle associazioni che operano nella zona.