PORTO SAN GIORGIO - Gianluca Grignani scuote il Palasavelli. L’artista in versione rocker è stato protagonista indiscusso del palco per quasi due ore, mescolando sapientemente i suoi successi più longevi a brani più recenti rivisitati con arrangiamenti sempre più ritmati ed ispirati al rock’n roll. Lo aveva detto ed è stato di parola. Sulla scia degli ultimi concerti del tour della scorsa estate, dove lo avevano visto di nuovo sul palco con una nuova consapevolezza di sé e del palco, Grignani è riuscito a lasciare tutti senza fiato. Anche se la maggior parte del pubblico, si sarebbe aspettato semplicemente un’esibizione basata sui cavalli di battaglia sanremesi, l’artista è riuscito a stupire tutti e a non deludere, mostrando a quella che è sempre stata la sua vera anima, l’attitudine rock e quel lato di lui che alla fine piace anche di più.
La location
Il Palasavelli, dopo aver staccato duemila biglietti, si è confermato il luogo adatto ad accogliere una marea festosa di persone, ragazze e ragazzi, giovani e non più giovani che dagli spalti o nel parterre, intonavano le canzoni di un Grignani che sul palco è stato generoso e grato ai suoi fan che ha ringraziato in più di un’occasione.
Erano le 21.25, quando in un fascio di luci colorate Gianluca Grignani si è materializzato sul palco, vestito di nero, camicia aperta sul petto, cappello in testa e chitarra come a ribadire la sua anima rock. Durante tutta l’esibizione, è emerso un grande feeling con la sua band, musicisti che sono stati all’altezza della performance e in grande sintonia con il cantante. Sono stati circa 16 i pezzi in scaletta. Dal primo brano Ribellione, si è capito che tocco voleva dare all’esibizione, è apparso infatti caldo e carico. Poi uno dei successi più recenti, la ballata Cammina del sole, seguita dal singolo Non voglio essere un fenomeno e da Dio privato.
Dopo mezzora di concerto, ha spiazzato tutti sparendo dietro le quinte per un cambio d’abito, è riapparso in camicia bianca con la scritta dietro No war. Grignani era un fiume in piena e non appena ha intona una delle sue hit più romantiche Una donna così, il pubblico gli è andato dietro in un crescendo di cori. Braccia tese e smartphone pronti per immortalare Falco a metá, con Grignani più adulto e consapevole del fatto che con quella canzone è riuscito a passare oltre e a raccontare uno dei momenti più critici della sua esistenza.
Questo ha fatto durante tutto il suo concerto, ha raccontato se stesso, la sua visione del mondo da musicista, un po’ ribelle e controverso ma vero. Così è arrivata una canzone più recente, Tutti uguali e diversi da me, seguito da Baby revolution e L’aiuola con il duetto complice con il chitarrista. Quando ha accennato a Destinazione paradiso è stato il delirio fra il pubblico. La Fabbrica di plastica, uno dei suoi brani incompresi, spinto sulla parte strumentale ha convinto di più. Al brano successivo, è sceso dal palco per arrivare in mezzo al pubblico mentre continuava a cantare, era quasi finito il concerto ma aveva ancora energia da vendere. E ora il Palasavelli è pronto ad accogloiuere altri show.
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