Troppi contagiati dal Covid tra il personale: la residenza sanitaria di Porto San Giorgio chiusa fino a settembre

Troppi contagiati dal Covid tra il personale: la residenza sanitaria di Porto San Giorgio chiusa fino a settembre
Troppi contagiati dal Covid tra il personale: la residenza sanitaria di Porto San Giorgio chiusa fino a settembre
di Francesca Pasquali
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Giovedì 7 Luglio 2022, 02:10 - Ultimo aggiornamento: 16:15

FERMO - Chiude fino a settembre la Rsr di Porto San Giorgio. Da lunedì prossimo, i quattordici pazienti della residenza sanitaria riabilitativa saranno spostati. La sospensione estiva del servizio non è una novità. Di solito, veniva decisa per convogliare sull’ospedale il personale sanitario a ranghi ridotti per le ferie. Quest’anno, c’entra anche il Covid. Perché l’improvvisa risalita dei contagi non sta risparmiando medici, infermieri e Oss, riducendo ancor più le munizioni a disposizione della sanità fermana. 

 

Lo stop

«La decisione di chiudere il presidio – spiega il direttore dell’Area vasta 4, Roberto Grinta – si è resa necessaria per fronteggiare l’elevata contagiosità del Covid di questo periodo: un elevato numero di casi di cui si prevede il picco intorno alla metà di luglio». È dell’altro ieri il dato più attuale a disposizione. Parla di 313 nuovi contagi registrati nel Fermano. In tutto, i positivi ufficiali sono circa 1.100. Cifra, secondo i sanitari, parecchio sottostimata rispetto a quella reale. Nelle ultime ore, il Covid ha fatto due vittime nel Fermano: un 92enne di Montegiorgio, morto all’ospedale Murri” e una 78enne di Porto Sant’Elpidio, deceduta all’ospedale di Macerata. Sul fronte ricoveri, la situazione è sotto controllo. Nonostante la nottataccia a cavallo tra martedì e mercoledì, con decine di accessi, tra Covid e no, al pronto soccorso, che hanno messo a dura prova il risicatissimo personale sanitario.

I posti letto

«Ad oggi – assicura Grinta –, non si osservano particolari problematiche relative alla disponibilità di posti letto per pazienti Covid, ma la situazione è in costante monitoraggio». Nei giorni scorsi, s’è riunito il Comitato pandemico, «per valutare tutti gli scenari che si potranno prospettare da qui ai prossimi mesi». Il boom di contagi non ha risparmiato il personale dell’Area vasta 4. I positivi sono «tutti asintomatici». Ma le quarantene obbligatorie arrivano in un momento particolarmente delicato. Quello in cui il piano ferie si accavalla col picco di ingressi in ospedale, tipico dell’estate. Da qui, la chiusura della Rsr, «necessaria per garantire la piena copertura del personale per tutti i servizi e per consentire che venga rispettato il piano ferie, come programmato dalle diverse unità operative». Nella struttura sanitaria sangiorgese – fa sapere Grinta – «sarà garantita la continuità assistenziale per tutti i pazienti e non sarà penalizzata l’attività riabilitativa degli utenti». I quattordici ricoverati saranno dimessi entro questo fine settimana. 
I percorsi
Per loro, «sono stati individuati percorsi per assicurare la presa in carico». In ospedale – prosegue il direttore dell’Av4 –, «per quest’anno sono stati mantenuti tutti i posti per il reparto materno infantile e per la chirurgia, dove si prosegue l’attività di recupero delle liste di attesa. E sono stati ampliati i posti letto dell’area medica, volti a garantire la continuità con il percorso del pronto soccorso». La notizia della chiusura della Rsr allarma i sindacati che, per sabato mattina, hanno organizzato un presidio davanti all’ex ospedale di Porto San Giorgio. E che parlano di «decisione impattante, difficilmente comprensibile in una realtà provinciale come quella fermana già fortemente penalizzata in termini di offerta sanitaria, dove sono sempre gli stessi a pagare dazio». 
Il presidio
Per i sindacati, «è inaccettabile che siano sempre gli operatori a portare la croce, che sia la medicina del territorio a pagare per gli errori di programmazione sul personale e le mancate assunzioni e che un servizio pubblico di riabilitazione venga chiuso e i malati trasferiti come pacchi».

Una «guerra tra poveri che si alimenta tra ospedale e territorio per garantire il diritto alle ferie del personale», sintetizza la Rsu. Che denuncia «troppe disparità esistenti sul territorio regionale in tema di politiche sanitarie e investimenti sul personale» e «l’inaccettabile penalizzazione della Rrs di Porto San Giorgio, unica residenza riabilitativa pubblica del Fermano, utilizzata come bancomat per coprire la gravissima carenza di professionisti in Area vasta 4».

 

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