Pressing per arretrare l'autostrada, il Comitato: «Meglio partire da Porto Sant'Elpidio»

Pressing per arretrare l'autostrada, il Comitato: «Meglio partire da Porto Sant'Elpidio»
Pressing per arretrare l'autostrada, il Comitato: «Meglio partire da Porto Sant'Elpidio»
di Serena Murri
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Mercoledì 22 Marzo 2023, 02:40 - Ultimo aggiornamento: 23 Marzo, 14:23

PORTO SAN GIORGIO - Autostrada sotto la lente, a tornare sul caso è il Comitato per l’arretramento dell’A14 e della Ferrovia che da tempo si batte per arretrare il tracciato e non puntare, come invece sostiene il mondo della politica, sulla terza corsia per ora da Porto Sant’Elpidio a Pedaso e poi da Pedaso a San Benedetto. Ma da dove conviene progettare l’arretramento?


La zona


L’importante, per il Comitato, è garantire la sicurezza necessaria, anche perché si tratta di un tema considerato «scopo primario dall’articolo 1 del nuovo codice della strada e dalla direttiva europea 2008/114/ce sulle infrastrutture critiche.

Da un’analisi dei dati Istat disponibili si evince chiaramente la pericolosità di questo tratto autostradale». Analizzando i dati Istat pubblicati tra il 2001 e il 2021 per il trattotra Porto Sant’Elpidio e San Benedetto emergono molti dati allarmanti: il numero di morti annui medi sono 3.6, mentre il numero di feriti annui medi sono 200; se consideriamo un altro tratto similare come quello teramano tra il fiume Tronto e Pineto per lo stesso periodo il numero di morti annui medi è 2.7, mentre il numero di feriti annui medi 147.


Le conseguenze


«E’ pertanto di palese evidenza - rimarca il Comitato - che il tratto delle Marche sud è molto più pericoloso di altri tratti e che i lavori per la manutenzione non possono che aumentare l’indice di rischiosità come documentano drammaticamente gli incidenti avuti nel 2022 e in questo primo scorcio del 2023. Riguardo ai lavori di adeguamento di questo tratto autostradale occorre confrontarsi con quanto affermato pubblicamente dal direttore Ingegneria & Realizzazione di Autostrade per l’Italia Luca Fontana che per quanto riguarda i lavori per la realizzazione della terza corsia, che secondo l’attuale ipotesi prevederebbe una realizzazione in sede sino a Pedaso e poi un piccolo arretramento nel tratto più critico, prevede la conclusione dei lavori tra i 7 e i 10 anni. Conclusi i lavori dell’attuale manutenzione nel 2024, se per ipotesi i lavori per la terza corsia dovessero iniziare nel 2025 la conclusione dei lavori certa è prevista per il 2035. E’ sostenibile ai fini della sicurezza e dei tempi di percorrenza questa ipotesi? Noi riteniamo che non lo sia stante il contesto in cui tali lavori dovranno essere effettuati, ovvero un tratto molto pericoloso su un’arteria molto trafficata. Né ci pare convincente l’asserzione che il mini arretramento nel tratto di Grottammare potrebbe garantire più sicurezza nei lavori in quanto avremmo comunque interferenze nel traffico su questo tratto e perché anche la parte che attraversa Porto San Giorgio ha la sua pericolosità con una galleria lunga 806 metri, una collina a rischio idrogeologico, un cavalcavia lungo 1 km, alto 45 metri che passa sopra la città».


Lo spostamento


Secondo lo stesso Comitato «l’arretramento da Porto Sant’Elpidio invece garantirebbe la massima sicurezza e contribuirebbe a ridisegnare un assetto viario per le Marche sud che risolverebbe il congestionamento ambientale sulla costa offrendo un volano di sviluppo formidabile per lo sviluppo delle aree interne. Riteniamo che in questa fase non debba essere presa alcuna decisione affrettata che pregiudicherebbe lo sviluppo futuro di questa area, ma che si valutino studi di prefattibilità delle varie ipotesi tra cui quella dell’arretramento da Porto Sant’Elpidio».


I dati


«Studi - si sottolinea - che dovranno necessariamente integrarsi con quelli in corso da parte di Rfi per l’arretramento ferroviario. Solo con questi dati certi e valutati la comunità locale potrà esprimersi sulla soluzione più convincente per il futuro del nostro territorio». Le proposte del Comitato sono state al momento condivise da più di 1800 persone in poco più di un mese iscrivendosi al gruppo Facebook del Comitato stesso.

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