PORTO SAN GIORGIO - Alessandro Quinzi torna sulla sicurezza. Dopo la maxi rissa e le misure prese dalla Prefettura, il rappresentante della categoria non ci sta e dice la sua. Quinzi, oltre a essere il presidente della Cna a Porto San Giorgio, è anche titolare di uno chalet sul lungomare Gramsci sud e di una gelateria in centro, aperta in piena pandemia. La Cna non è stata certo a guardare, dopo i fatti di violenza che hanno messo a rischio anche i passanti.
L’impegno
«Noi come Cna - precisa Quinzi - abbiamo mandato subito una pec indirizzata al prefetto Vincenza Filippi e al sindaco Nicola Loira alla notizia dell’intenzione manifestata, in prima battuta, dalla Prefettura di un’ordinanza di chiusura dei locali. Nella missiva, in sostanza, dicevamo che secondo noi con quell’ordinanza non si stava andando nella giusta direzione, sia perché coinvolgeva tutta la popolazione che usciva, e quindi non solo minori e ragazzi, e che non avrebbe ottenuto un cambiamento di atteggiamento da parte dei responsabili dei fatti accaduti». Evitata la paventata chiusura inziale, sapevano però che anche la successiva ordinanza anti alcol «avrebbe penalizzato bar e ristoranti - come ricorda Quinzi - e anche chi faceva asporto, visto e considerato che già stiamo uscendo da un periodo durissimo: insomma, un’ordinanza simile sarebbe stata un’altra mannaia sulle nostre teste».
I timori
In qualche maniera non si è corso, perlomeno, il rischio di chiudere «ma vengono penalizzate, ancora una volta, le attività commerciali, a causa del fatto - sottolinea - che non si riesce a controllare un piccolo gruppo di persone moleste. Anziché controllare la sicurezza pubblica si vanno a inficiare le attività commerciali che, in tutto questo, sono invece la parte lesa: anziché essere tutelate, vengono applicate restrizioni sempre a loro carico».
Il bilancio
Nel frattempo, durante il weekend si è avvertito un calo di gente, dato anche da ottobre e dalle temperature che iniziano ad abbassarsi. «Non è cambiato niente per chi era abituato a uscire a cena, - fa notare Quinzi -: invece per i ragazzi che non vogliono ubriacarsi ma solo farsi un giro dopo cena, beh, il calo c’è stato. Deve essere tutelato l’ordine pubblico. Chi è stato responsabile di una rissa non deve rimettere piede qui e se ci viene deve essere prelevato e portato via. Anche in vista dell’inverno, l’associazione di categoria chiede una stretta sui controlli da parte delle istituzioni».