P.S.Giorgio, 200 anziani senza sede
sono costretti ad incontrarsi ai giardini

Gli anziani ai giardini di piazza Dante
Gli anziani ai giardini di piazza Dante
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Sabato 1 Ottobre 2016, 08:05
PORTO SAN GIORGIO Il centro sociale Sud è senza casa e allora i suoi membri si ritrovano ai giardinetti di piazza Dante. «Stiamo approfittando delle belle giornate. Passiamo qualche ora insieme giocando a carte e chiacchierando ma dalla prossima settimana inizierà a piovere», si rammarica la cospicua schiera di anziani radunata attorno al tavolo in legno. Una bella foto di famiglia che, per via degli eventi sismici che hanno modificato l’organizzazione degli spazi comunali, si è trovata a cedere la propria sede di via Pirandello alle classi Montessori accorpate al plesso delle medie. Pur vedendosi assegnato un altro stabile, quello della ludoteca Gli Amici di Lucignolo (in via Petrarca, a pochi metri dalla vecchia sede), il centro sociale non è ancora riuscito a metter piede nella nuova dimora.
«Dal 9 settembre è iniziato lo sgombero: sono stati portati i nostri mobili nelle stanze di via Petrarca in cui però stanziano ancora materiali della ludoteca in attesa di sistemazione» il punto della situazione del presidente Aleandro Biondi.Di quei 200 anziani tesserati, una media quotidiana di circa 40 frequentava il centro di via Pirandello che godeva di tre stanze: un salone per conferenze, messe, celebrazioni nel rispetto della tradizione, cineforum, balli; un locale con giochi e tavolo merende; un altro con biliardo e stecca. «Anche noi che siamo più avanti con l’età abbiamo diritto a socializzare e a stare insieme», lo sfogo di Biondi.

Non si è fatta attendere la rassicurazione del sindaco Nicola Loira e dell’assessore Francesco Gramegna. «Il centro sociale Sud è una delle realtà più vive, abbiamo anche deciso che rimanesse in zona delocalizzando la ludoteca stessa. La prossima settimana saranno create le condizioni affinchè il centro possa riprendere la propria attività. Ricordiamo – hanno puntualizzato – che questa è un’emergenza e il personale del comune si è trovato a dover coordinare questi trasferimenti improvvisi con i lavori già programmati. Invitiamo dunque le associazioni a vivere il disagio nella consapevolezza che la priorità doveva essere data alla scuola».
 
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