Scatto d'orgoglio della scarpa fermana a Pitti Uomo. E Fenni fa richieste e lancia una proposta: organizziamo una fiera in Ucraina

Una edizione di Pitti Uomo
Una edizione di Pitti Uomo
di Massimiliano Viti
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Domenica 19 Giugno 2022, 10:50

FERMO - La scarpa fermana ci prende gusto e dopo il successo al Pitti Uomo vuole fare bella mostra di sé in tutto il mondo. Per sviluppare l’export e magari ridurre la sua dipendenza dal mercato russo, vera sorpresa della manifestazione fiorentina che si è conclusa venerdì 17 giugno.

 

Gli organizzatori di Pitti Uomo hanno dichiarato di aver superato le 10.600 presenze di buyer, di cui 4.200 da una settantina di paesi esteri, il 40% circa del totale. Complessivamente sono stati registrati 16.000 visitatori totali. I compratori italiani sono aumentati del 135%, quelli stranieri del 360%. «E non è soltanto una questione di numeri: la qualità è stata molto alta, abbiamo avuto i migliori, motivati e intenzionati a far tornare i clienti nei loro negozi e department store» ha detto Raffaello Napoleone, ceo di Pitti Immagine.

«Siamo tornati da Firenze con positività. Non solo per l’affluenza visibilmente più alta delle precedenti edizioni che si sono svolte in tempo di pandemia ma soprattutto perché abbiamo incontrato clienti internazionali con i quali poter sviluppare l’export, obiettivo primario di un’impresa che investe per essere presente nei vari saloni. Se queste sono le premesse speriamo di poter raccogliere qualche frutto dopo stagioni di resistenza», è il commento di Giampietro Melchiorri, presente al Pitti col marchio Alexander Hotto.
«Le aziende non possono fermarsi e questo è il momento di investire» afferma Rocco Pistonesi, espositore al salone fiorentino col marchio Rocco P prodotto in collaborazione con Galmen. Il designer ha presentato 5 modelli di calzature da uomo e 5 da donna nei quali la tomaia è formata da piume ancorate al vinile e fondo in cuoio. «Un inno alla leggerezza dopo due anni davvero pesanti in cui la creatività si è fermata. Due anni di piattume assoluto. Ora si allestiscono le collezioni prendendo ispirazione dai social. Ma ciò non basta sia perché occorrono le competenze anche per osservare i social e sia perché bisogna anche guardarsi dentro e guardare gli altri» conclude Pistonesi.
Gli ottimi risultati di Expo Riva Schuh e Pitti Uomo, prime manifestazioni fieristiche della stagione, hanno ingolosito la calzatura fermana. «Le fiere hanno inviato un messaggio chiaro: il mercato è in ripresa e i buyer hanno voglia di viaggiare e vedere con i propri occhi le nuove collezioni» commenta Valentino Fenni, presidente della sezione calzature di Confindustria Fermo, che guarda con ottimismo le prossime fiere. E se si vuole ridurre la dipendenza dal mercato russo, la presenza ai vari saloni internazionali diventa uno strumento essenziale (che va poi supportato con altre azioni di marketing).

Per questo Fenni chiede aiuto alla Regione: «Bisogna accompagnare gli imprenditori nel mondo, facilitando la partecipazione alle fiere attraverso contributi e piani per la logistica.

L’aspetto fondamentale è programmare insieme, per questo lancio un appello alla Regione perché si lavori insieme sul nuovo piano fiere insieme con la Camera di commercio delle Marche». Lo stesso imprenditore testimonia l’efficacia del sistema voucher. «L’importante ora è aumentare il plafond così da non dover costringere l’imprenditore a scegliere tra un’opportunità e l’altra», precisa Fenni che poi lancia un’idea: organizzare una fiera in Ucraina. «I buyer ucraini non riescono più a viaggiare – spiega il presidente dei calzaturieri fermani - ma una grande fetta di Paese non è interessato dal conflitto e molti buyer ci hanno contattato per chiedere di andare a esporre a casa loro. Si potrebbe organizzare una fiera a Kiev o a Leopoli, sarebbe anche un segnale di vicinanza a un territorio che crede e spera nella pace». Utopia o realtà?

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