Parcheggi rosa, adesso
​spuntano le finte mamme

Parcheggi rosa, adesso ​spuntano le finte mamme
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Giovedì 29 Gennaio 2015, 20:17 - Ultimo aggiornamento: 30 Gennaio, 10:48
PORTO SAN GIORGIO - Parcheggi rosa tra pareri favorevoli, finte mamme, furbacchioni e...negligenze. I parcheggi di cortesia, assolutamente gratuiti, dedicati alla sosta di giovani mamme con i rispettivi bimbi o donne in gravidanza "costituirebbero un bel servizio", ma c'è un inghippo a far rumore: il poco senso civico degli utenti della strada, che non sempre rispettano i soggetti beneficiari. Basta appostarsi durante i weekend o nei giorni di mercato nei pressi dei parcheggi rosa dell'area della stazione ferroviaria per rendersene conto. Anche ieri mattina, essendo saturi i parcheggi per via del mercato cittadino, più d'un furbo ha deciso di posteggiare all'interno degli spazi rosa pur non avendo piccoli al seguito, cogliendo i classici due piccioni con una fava: oltre ad aver trovare un posto per l'auto, ha per di più evitato di pagare il ticket, in una zona, quella della stazione, che è ancora colorata di blu. Due amiche, con estrema nonchalance, hanno posteggiato, sono scese dall'auto e, ignorando la cassa a pochi metri, si sono allontanate, quasi come se il loro comportamento fosse oramai una routine. Nel mentre arrivava una giovane mamma, lei sì con il passeggino, che trovava libero il secondo spazio rosa. "Sono stata fortunata, nei giorni di ressa spesso questi parcheggi vengono occupati da gente decisamente maleducata. In pochi si comportano a modo", la sua confidenza. Ma quando c'è bagarre non si guarda in faccia a nessuno. Nel mezzo del via vai, giungeva un'altra mamma che, pur posteggiando nel posto di cortesia, si recava a pagare il parcheggio. "Una volta ho parcheggiato tranquillamente negli spazi rosa, quindi senza esibire lo scontrino, e i vigili, evidentemente sbagliando, mi hanno fatto la multa. Da quel momento pago la sosta la pago ovunque. Meglio qualche spicciolo piuttosto che 39 euro di sanzione", il suo sorprendente racconto.
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