Ospedale, l'ultimatum dei sindacati: «La Cenerentola è il Fermano. Fondi subito o sciopero»

Ospedale, l'ultimatum dei sindacati: «La Cenerentola è il Fermano. Fondi subito o sciopero»
Ospedale, l'ultimatum dei sindacati: «La Cenerentola è il Fermano. Fondi subito o sciopero»
di Chiara Morini
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Sabato 12 Novembre 2022, 03:40

FERMO «Basta penalizzazioni e disuguaglianze per Fermo». A denunciarlo è la Rsu dell’Area Vasta 4, che chiede all’Asur e alla Regione una campagna straordinaria di assunzioni di personale, per riequilibrare gli organici, guardando soprattutto a infermieri, oss e tecnici sanitari; la certezza della proroga dei contratti a tempo determinato la cui scadenza è fissata al 31 dicembre 2022; il ricalcolo, allo scorporo dall’Asur, del budget e delle risorse, «non già sulla base dei posti letto, ma sui dati dei residenti: all’Area Vasta 4 andrebbero, in questo secondo caso, 15 milioni».  


L’agitazione


E se non arriveranno risposte certe, i sindacati annunciano nuove manifestazioni. «Chiameremo – ha sottolineato Giuseppe Donati, segretario Fp Cisl – operatori e cittadini a scendere in piazza, organizzeremo sit-in davanti ai presidi sanitari, distribuendo volantini con le nostre richieste». La prima manifestazione è prevista per il 22 novembre, annuncia Donati: «Vorremo coinvolgere i sindaci, se ci fossero tutti si avrebbero maggiori possibilità di successo. È attesa una comunicazione del dipartimento di salute sul rinnovo dei contratti a tempo determinato, vedremo. E se non ci saranno risposte, poi arriveranno gli scioperi». La situazione, come evidenziato dai sindacati, non è delle migliori. «Nei sit in – spiega Donati – oltre alle nostre richieste spiegheremo perché non ci sono servizi, faremo presente come il nostro territorio non è autonomo, e come la sanità privata abbia una spesa che nel Fermano fa registrare il +10%». In parole povere, si cerca di fare prima e quindi il tempo è importante.


L’organico


«Infermieri e oss sono davvero pochi – sottolineano i sindacati –. Si pensi, parlando di infermieri, che in Area Vasta 4 ce n’è uno ogni 267 abitanti, nel Piceno, e anche lì sono pochi, uno ogni 211. Se poi si guardano i numeri relativi agli oss sono ancora peggiori: uno ogni 1267 cittadini in Av4, uno ogni 770 in Av 5». E Roberto Lanfranchi, della Cgil, va oltre e osserva che «300 posti letto di residenzialità in un territorio come il nostro sono davvero pochi. Considerando i numeri dei sanitari rispetto ai residenti, siamo a 1/102 nella nostra Av4 e 1/76 nell’Av5». Dalla tabella del fabbisogno Asur del personale, emergerebbe che la provincia di Fermo è ultima, dietro al Piceno, a sua volta dietro alle altre tre Aree vaste. E l’assenza degli Oss, sopratutto nei reparti, pesa. «Come si può riaprire – aggiunge Lanfranchi – il centro Alzheimer di Montegranaro senza Oss? Lì ne servirebbero almeno 5, tanti erano prima della chiusura». Una situazione che la Rsu evidenzia come insostenibile. «Si pensi – rimarca ancora Donati – che chiuderemo l’anno con 120mila ore in meno di assistenza infermieristica, ma ciò non vuol dire che non sono state fatte, significa che qualcuno ha supplito. Dati Asur alla mano, avremmo avuto bisogno di 80 infermieri in più. Non abbiamo avuto un euro di premialità, escludendo il 2020, ma poi si pagano 1.300 euro ai medici delle cooperative. Noi vorremmo che i servizi fossero prestati dalla sanità pubblica». Il sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro osserva che «la battaglia è giusta, i numeri parlano da soli. Ho anche incontrato i consiglieri regionali, ai quali sono state chieste risposte. Servono le risposte». E sulla riforma del sistema sanitario, che prevede il ritorno a 5 Asp, dice: «Bene una maggiore autonomia ai territori, ma prima che la chioccia faccia camminare i pulcini deve essere sicura che ce la facciano. Prima andrebbero corretti i problemi, poi avviato il nuovo sistema. Io ringrazio Grinta per quello che sta facendo, ma servirebbe qualcosa di più a monte. Non faccio polemiche pubbliche, ma cerco di lavorare come una goccia cinese». 
 

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