Nessuno sconto ai locali
colpiti dalle mareggiate

Nessuno sconto ai locali colpiti dalle mareggiate
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Lunedì 31 Marzo 2014, 05:35 - Ultimo aggiornamento: 1 Aprile, 07:20
PORTO SANT'ELPIDIO - La giornata di ieri ha segnato l'ingresso della bella stagione. La domenica di sole ha catapultato tanta gente lungo la costa e gli chalet erano pronti a ricevere i primi visitatori. Oggi entra in funzione il sonar per i primi rilievi batimetrici, come promesso dall'assessore Annalinda Pasquali. Domani i balneari hanno appuntamento in Comune per fare il crono-programma degli interventi. La stagione si salva, gli chalet forse no.



La situazione è critica. La mancanza di liquidità, dovuta alle spese sostenute dagli esercenti per ristrutturare i locali colpiti dalle mareggiate, è cronica. “Domani all'incontro in comune vorrei chiedere al sindaco perché non ci aiuta a trovare il modo per ridurre i canoni demaniali” dice Andrea Di Santo del Pepenero.



La riduzione dei costi per l'uso del patrimonio pubblico sarebbe un grosso aiuto per gli chalet. I balneari di canone demaniale pagano quattro mila euro l'anno per cinquanta metri lineari di concessione. Pagano in anticipo sulla stagione, a inizio anno. Eppure “la legge 296 del 2006, alla lettera C, parla di riduzione dei canoni del 50 per cento, in presenza di eventi dannosi di eccezionale gravità” evidenzia Di Santo.



“Sono andato in Comune per chiedere la riduzione del canone, mi hanno risposto che non si può fare, salvo in casi eccezionali. Il mio lo è” dice Luca Rovoletto, La Vaca Paca. A Porto San Giorgio, lunghe spiagge sabbiose, diversi esercizi hanno chiesto e ottenuto la riduzione di spesa dal demanio per i danni dell'erosione costiera.



“Gli chalet non possono pagare per le mareggiate - dice Teresa Scriboni, direttrice Confcommercio Fermo-Porto San Giorgio - la legge per le calamità naturali, come nel caso delle erosioni, prevede la riduzione del canone. I balneari presentino domanda all'ufficio demanio del loro comune”. Le spese destinate al bene pubblico incidono significativamente sui ricavi degli chalet, come il servizio di salvataggio in mare. “Per il salvataggio paghiamo come se fossimo in Versilia o a Riccione, Ostia, Fregene. Mettiamo in spiaggia dieci ombrelloni e abbiamo gli stessi costi di chi ne mette duemila - evidenzia Andrea Di Santo, Pepenero - perché chi posa dieci ombrelloni deve tenere un bagnino ogni 140 metri lineari di spiaggia? Si dovrebbe fare una classificazione dei litorali” conclude il balneare. “In tutta Europa il servizio di salvataggio in mare lo paga lo Stato. Solo in Italia lo paghiamo noi” rimarca il presidente del sindacato balneari di Porto Sant'Elpidio, Marco Ciccarelli.
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