Mensa, i genitori adesso protestano: «Inascoltate le nostre richieste»

Mensa, i genitori adesso protestano: «Inascoltate le nostre richieste»
Mensa, i genitori adesso protestano: «Inascoltate le nostre richieste»
2 Minuti di Lettura
Giovedì 26 Maggio 2022, 14:39 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 02:18

MONTEGRANARO  - Una vicenda che dura dal novembre dello scorso anno, con i bambini che, secondo i genitori della scuola elementare capoluogo, si sono trovati spiazzati con il passaggio dalla vecchia alla nuova gestione dei servizi mensa.

«I nostri figli, che hanno sempre mangiato al nido e alla materna, hanno iniziato a non gradire i pasti con il passaggio al nuovo servizio – precisano i genitori -. Dopo varie segnalazioni inoltrare al Comune siamo riusciti a confrontarci personalmente con il sindaco Endrio Ubaldi che ci ha rassicurati promettendoci dei sopralluoghi specifici da parte dell’assessore di competenza. Dopo tale sopralluogo, però, ci è stato riferito che non è risultato nulla di anomalo». I genitori a quel punto hanno pertanto alzato l’asticella.

«Abbiamo quindi deciso di procedere con una raccolta di firme, che ci ha portati a un nuovo incontro in municipio, alla scuola e direttamente alla mensa stessa.

A quel punto, con nostra sorpresa, scopriamo che i dirigenti del servizio non erano a conoscenza delle nostre precedenti segnalazioni». Con stupore, i genitori dei giovani alunni lanciano quindi degli interrogativi. «Nessuno li aveva avvisati?». I contestatori chiedono maggiore attenzione nei confronti del servizio e lanciano quindi la richiesta di poter utilizzare, per i loro piccoli, la mensa comunale, che tutt’oggi è attiva per i bimbi della materna.


«Ci sarebbero - rimarcano - nuovi posti di lavoro a km 0 e cibi consumati subito dopo la preparazione. In vista dello spostamento dei bimbi del nido presso la struttura dell’infanzia siamo seriamente preoccupati anche per loro, perché nell’ultima riunione del nido ci è stato detto che non avranno più la mensa interna, ma una ditta esterna a garantire il servizio, alla pari, insomma, delle elementari del capoluogo. Ci auguriamo che venga trovata presto una soluzione per evitare di ritrovarci a portare i nostri figli altrove», le conclusioni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA