MONTEGRANARO - Accolto il ricorso contro la sentenza di secondo grado, il processo torna alla Corte d’Appello di Perugia. Questo il pronunciamento della Corte di Cassazione, chiamata al verdetto sul tentato omicidio di Braim Bouzroud ai danni del brigadiere dei carabinieri di Montegranaro, Mario Iadonato.
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Il militare era stato colpito, la sera del 29 giugno 2019, da una coltellata infertagli alle spalle dal nordafricano, dopo che la pattuglia dell’Arma lo aveva riaccompagnato a casa. L’uomo, all’epoca dei fatti 46enne, si era reso protagonista di intemperanze in un bar di viale Zaccagnini a Montegranaro, tanto da richiedere l’intervento delle forze dell’ordine. Una volta riaccompagnato a casa, Bouzroud, ancora ubriaco, aveva impugnato un coltello da cucina ed era uscito di nuovo in strada colpendo il carabiniere al costato. Un fendente che gli provocò una profonda ferita senza, per fortuna, ledere gli organi vitali. Iadonato, trasportato d’urgenza in ospedale, era rimasto per 48 ore in prognosi riservata prima di essere dichiarato fuori pericolo. Il ricorso in Cassazione, presentato dal legale del magrebino, avvocato Simone Matraxia, era imperniato sulla sussistenza del tentato omicidio e sul mancato riconoscimento di alcune attenuanti.
Una sentenza che senza dubbio amareggia la vittima della brutale aggressione e tutta l’Arma dei carabinieri, dai colleghi della caserma di Montegranaro ai superiori, che si sono stretti dopo quel fatto di sangue intorno al brigadiere Iadonato per il ferimento subito.
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