M.Granaro, raffica di multe alle famiglie
«Fanno cassa con le tasche degli operai»

L incontro nella sede del calzaturificio Dino Corvari
L incontro nella sede del calzaturificio Dino Corvari
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Venerdì 17 Novembre 2017, 20:41
 MONTEGRANARO - Le aziende veregrensi della zona industriale lungo la Mezzina affilano le armi sulla questione delle multe elevate dai nuovi autovelox. Ieri mattina, nella sede del calzaturificio Dino Corvari, alcuni imprenditori hanno incontrato il senatore Remigio Ceroni e il consigliere comunale di Viviamo Montegranaro Gastone Gismondi per discutere della problematica e cercare una soluzione.

Sono stati coinvolti i legali per capire come potersi muovere visto lo spaventoso numero di sanzioni elevate ai danni di moltissimi dipendenti delle aziende, messe in seria difficoltà dalla questione. «E’ incredibile che la Provincia risponda non con un progetto, magari anche a lungo respiro, atto a modificare l’attuale viabilità per renderla più fruibile e sicura – attacca Gismondi – l’esigenza di fare cassa da parte della Provincia è evidente. Se sono state emesse migliaia di multe nel tratto della Mezzina, e non per caso, nel comune di Montegranaro, un motivo ci sarà. Alla difficoltà di arrivare a fine mese, si vuole far aggiungere lo sperpero del loro stipendio in multe?» La Mezzina, ricorda Gismondi, è stata per anni regolata da un rilevatore della velocita media nel tratto che interessa il solo Comune di Montegranaro e in tutto il periodo nel quale lo stesso era stato sindaco non si registrarono incidenti di rilievo in quel tratto.

«Segno che il tutor funzionava, evidentemente però non portava soldi – spiega il consigliere comunale – qualcuno ha deciso che da rilevatore di velocità media l’impianto venisse trasformato in autovelox, per fare questo è bastato cancellare “tutor” sulla segnaletica esistente, peraltro piuttosto anonima, e senza pubblicizzare questa inspiegabile trasformazione si è proceduto. L’aver poi provveduto alla notifica delle multe 60 giorni dopo ritengo sia una scelta studiata a tavolino. Ci sono stati 60 giorni di cassa continua, utenti ignari del cambio delle regole da parte della Provincia, hanno accumulato anche trenta o quaranta multe di seguito, anche più di una al giorno. Tutti sprovveduti? Forse qualcuno ha giocato sporco».
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