MONTEGRANARO - «Altro che social. Ho stampato 150 fogli nei quali veniva indicato che Doucal’s stava cercando personale. Poi li ho distribuiti in paese nei vari esercizi commerciali. Ha funzionato. Negli ultimi 6 mesi ho assunto 4 giovani. E sono molto contento del loro approccio al lavoro e alla fabbrica». A raccontarlo è Gianni Giannini, ceo di Doucal’s, calzaturificio di Montegranaro che è arrivato a quasi 100 dipendenti.
Il confronto
La ricerca del personale, già difficile di per sé per questioni demografiche e per la disaffezione dei giovani ai lavori manuali, si è ulteriormente complicata con l’arrivo delle griffe del lusso che hanno la capacità di offrire contratti di lavoro più vantaggiosi. Per le imprese più piccole, che hanno bisogno di un numero molto più limitato di nuove leve, il problema c’è, ma fino ad ora è stato tamponato con fisiologica difficoltà. Per le aziende calzaturiere più strutturate, la ricerca di manodopera è sempre in cima all’agenda. Ma per qualche mansione (tagliatore a mano, orlatrici, personale di giunteria) l’allarme è da codice rosso. Giannini afferma che bisogna cercare i giovani come farebbe un rivenditore porta a porta.
L’esempio
Lo stesso Giannini fa l’esempio della macchina da taglio automatizzata: «Un tagliatore a mano sarebbe forse più produttivo, ma non si trova. È molto più facile trovare un giovane disposto a lavorare con una macchina da taglio automatizzata che garantisce anche una maggiore sicurezza». Ma per l’imprenditore «la soluzione di questo problema legato al ricambio generazionale non è l’automazione spinta perché le aziende del Fermano sono ancora troppo piccole, hanno una produzione limitata e sfornano prodotti di qualità dove l’uomo è ancora fondamentale». Per questo occorre prendere decisioni in linea con le caratteristiche del mercato locale.