Calzature, spunta la grana dello Sputnik: «San Marino sì e la Russia no, perché?»

Calzature, spunta la grana dello Sputnik: «San Marino sì e la Russia no, perché?»
Calzature, spunta la grana dello Sputnik: «San Marino sì e la Russia no, perché?»
di Franco Limido
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Sabato 15 Gennaio 2022, 05:40

MONTEGRANARO «Con una lettera del presidente della Camera di Commercio delle Marche, Gino Sabatini, indirizzata al sottoscritto giorni fa, mi giunge una forte, concreta e urgente richiesta d’aiuto dal mondo imprenditoriale in merito al riconoscimento del vaccino Sputnik, valido in Russia e che in Italia sembra non essere riconosciuto».


Apre così una lettera firmata dall’onorevole Mauro Lucentini che torna sullo stop ai russi nelle fiere.

Un problema che si è già verificato al Pitti di Firenze e che ora, in prospettiva, rischia di ripresentarsi anche al Micam di Milano e agli altri appuntamenti. Sul caso interviene anche Fdi che ha presentato un’interrogazione al ministero della Sanità. «Sabatini - dice Lucentini - mi ha pregato di tenere in considerazione l’importanza della presenza dei buyer russi in Italia per il settore moda, quotato oltre 80 miliardi, con il 12,5% dell’occupazione dell’industria manifatturiera. Il settore vale 5 miliardi di fatturato (dati del 2018), pari al 7,2% del totale regionale e impiega circa 40mila addetti d’impresa».

Ci si chiede perché lo Sputnik, somministrato a San Marino e che molti lavoratori frontalieri hanno utilizzato, «ha trovato riconoscimento da parte dello Stato italiano al contrario di ciò che succede con quello utilizzato in Russia. Il ministero della Salute denota miopia politica ed economica, e dimostra di non conoscere le gravi conseguenze che si trovano ad affrontare i nostri imprenditori calzaturieri». Il deputato del Carroccio evidenzia come sia «sbagliato pensare che si tratti di un problema regionale, il tema riguarda tutto il territorio nazionale, in quanto i russi non fanno affari solo con scarpe o cappelli, ma con ogni genere di prodotto». Lucentini lunedì ha incontrato Sabatini e alcuni esponenti di Confindustria per studiare la questione.

«Il giorno dopo, a Montecitorio, ho avuto - riprende - un incontro con i capigruppo della Lega, Rossana Boldi e Alessandro Giglio Vigna, delle commissioni Affari sociali e Politiche europee di cui faccio parte, e insieme stiamo predisponendo una serie di provvedimenti da sottoporre al governo, La soluzione non può essere il permesso rilasciato per qualche giorno ai compratori russi che si recano in Italia, ma la libera circolazione di tutte quelle persone che sono state sottoposte a una doppia vaccinazione di Sputnik. Della questione interesseremo, insieme al commissario regionale della Lega, Riccardo Augusto Marchetti, anche il ministero dello Sviluppo economico e il ministro Giancarlo Giorgetti».


Sul caso interviene anche Lucia Albano, deputata di Fdi, la quale ricorda che il suo partito «ha depositato un’interrogazione a mia prima firma al ministro Speranza, sottoscritta dai deputati Emanuele Prisco e Rachele Silvestri, perché il governo intervenga sul tema degli ingressi dalla Russia e del vaccino Sputnik, e trovi una al più presto soluzione». «La questione crea gravi ripercussioni alle imprese marchigiane - dichiara a sua volta Andrea Putzu, presidente della commissione Attività produttive del Consiglio regionale - soprattutto in vista della prossima edizione del Micam».

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