Violenze sulle donne, più servizi all'ospedale di Montegiorgio: «Forza, aiutiamo chi soffre»

Violenze sulle donne, più servizi all'ospedale di Montegiorgio
Violenze sulle donne, più servizi all'ospedale di Montegiorgio
di Marina Vita
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Venerdì 28 Luglio 2023, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 22:43

MONTEGIORGIO - Per Elvinia Minnoni, eletta nella lista “Insieme per cambiare Montegiorgio”, il progetto “Filo rosa a tutela delle donne e dei vulnerabili” è stato un cavallo di battaglia in campagna elettorale. E ora che siede in assise come consigliera, insieme ai colleghi dell’opposizione ha presentato una mozione al sindaco Michele Ortenzi augurandosi che la sua idea, che ritiene positiva e propositiva, venga accolta.

 


Le cifre


Mozione che intanto parte da un dato: i 173 omicidi registrati in Italia dal 1° gennaio al 16 luglio di quest’anno: «62 di queste vittime - dice - sono donne, di cui 49 uccise in ambito familiare o domestico. L’ultimo caso a Fossombrone. Ma nonostante una donna su tre dica di aver subito violenza fisica o sessuale nel corso della propria vita, le denunce si fermano al solo 12% dei casi. Una percentuale bassa che non sembra crescere nonostante l’inasprimento delle sanzioni introdotte in materia dal cosiddetto Codice Rosso del 2019.

Anche il disegno di legge approvato nel giugno scorso per contrastare il dilagante fenomeno dei femminicidi, come ammesso dallo stesso ministro della Giustizia, da solo non basterà, in quanto ci si trova di fronte a un fatto culturale profondamente radicato nella nostra società».


La richiesta


Per Minnoni si rendono necessarie misure concomitanti come il potenziamento delle strutture associative, massicce campagne di informazione nelle scuole e lo sviluppo di una assistenza psicologica generalizzata: è un dovere della «pubblica amministrazione contrastare episodi socialmente degenerativi e porre in essere strumenti a tutela della collettività- scrive la minoranza arrivando al dunque -. Il nostro Comune è dotato di un ospedale di comunità, in cui una volta terminati i lavori si potrebbero reperire spazi da adibire a tutela delle donne. Primo servizio, la predisposizione di uno sportello, fisico e online, volto all’accoglienza delle vittime di violenza. Sarebbe un importante passo avanti anche in termini occupazionali, a vantaggio della collettività e dell’educazione dei nostri giovani». L’appello a Ortenzi è di attivarsi per creare una rete, eventualmente di concerto con la Prefettura e coinvolgendo il Servizio Sanitario, «provvedendo ad un accordo di collaborazione fra queste istituzioni, con spazi per donne e minori vulnerabili».

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