MONTEGIORGIO - Un polo dell’ippica. Con professionisti che rispolverano antichi mestieri. Un ippodromo motore economico. E uno sport che appassiona, come e più di prima. Lo sogna il “San Paolo” di Montegiorgio. Che, in questi giorni, ospita il secondo corso per maniscalco. Quindici i partecipanti arrivati da tutte le Marche per imparare un mestiere che non si vuole far perdere.
La manifattura
«Perché la manifattura è un tesoro che va preservato», spiega Maurizio Piergallini, presidente del Claai (Confederazione libere associazioni artigiane italiane) di Fermo e Ascoli. «L’ippica merita la massima attenzione perché, negli anni, ha dato lustro a un’economia importante che ha stabilizzato le condizioni delle famiglie di questa terra», aggiunge. E chiede «una programmazione diversa e fattiva» dalla Regione. «Il legame di Montegiorgio con l’ippica – gli fa eco il sindaco Michele Ortenzi – è importantissimo e indissolubile. Auspico che il settore possa tornare trainante come lo è stato fino a qualche anno fa». Finanziato coi fondi europei, al corso per maniscalco, negli anni a venire, se ne aggiungeranno altri. Per operatore di maneggio e scuderia, anticipa il dirigente del Settore Istruzione, formazione, orientamento e servizi territoriali per la formazione della Regione, Massimo Rocchi.
L’intesa
«La collaborazione messa in piedi – spiega – ci permette di creare percorsi formativi da cui far uscire persone competenti da spendere nel mercato del lavoro».
E a dare occupazione. I corsi della Regione – spiega l’assessore alla Formazione professionale e al Lavoro, Stefano Aguzzi – servono a quello. A «creare lavoro direttamente, ma anche tramite bandi». I tre per i Comune delle aree di crisi complessa e quello per gli altri. 2,2 milioni, in tutto, per «incoraggiare la creazione di impresa». A cui, forse, se ne aggiungeranno altri, visto che «sono arrivate il triplo delle domande che pensavamo di poter finanziare», dice Aguzzi. Per il quale, la nascita di nuove imprese, «fa anche emergere il lavoro sommerso». Punta, dunque, sulla manifattura «la regione più artigiana d’Italia (24,1% di imprese)».