MONTEFORTINO - Un’attività che tocca aspetti socio-culturali e antropologici, ma anche turistici ed economici, con un aiuto decisivo al ripopolamento dei Comuni dell’entroterra piegato dal terremoto che portò la distruzione sei anni fa. Era l’ottobre del 2016. L’iniziativa riguarda soprattutto le province di Fermo e Ascoli, è particolare e molto innovativa, nata dalla felice intuizione di Arianna Censori, giovane imprenditrice di Montefortino, con alle spalle anche una permanenza di 5 anni in Argentina.
L’idea
Ha fondato, nel 2019, l’agenzia Restart, con sede proprio nel suo piccolo Comune sui Sibillini: si occupa di aiutare gli argentini discendenti di famiglie originarie dell’Italia a prendere la cittadinanza italiana.
Il soggetto che intende fare la richiesta deve però trasferirsi in Italia e portare qui la residenza fin dall’inizio del percorso. Quindi l’agenzia cura tutta l’accoglienza, dall’aiuto a trovare casa in affitto al noleggio di un’auto, dal corso di lingua italiana alla conoscenza del territorio e dei servizi, all’inserimento nella comunità, introducendolo in attività sociali. Poi, una volta ottenuta la cittadinanza, diversi decidono anche di rimanere in questi territori, poiché qui hanno trovato uno stile di vita a misura umana e un ambiente sociale accogliente e familiare. Quindi la Restart li aiuta eventualmente anche a trovare un lavoro.
«Ma anche chi decide di spostarsi in altre parti d’Italia – rimarca l’imprenditrice – poi torna in queste zone come turista portando quindi altri amici». Un’operazione che contribuisce a riportare gente nei borghi che, soprattutto dopo il sisma del 2016, sono sempre più spopolati, ma anche a movimentare il turismo e a creare economia, tra affitti, spese di mantenimento e quant’altro.
Le cifre
Basti pensare che in un solo anno, nei territori del Fermano e dell’Ascolano dove, almeno per ora, opera principalmente la Restart, solo per gli affitti gli argentini aspiranti cittadini italiani hanno creato introiti per 150mila euro. «Il nostro impegno è massimo per farli rimanere a vivere in queste zone dell’entroterra, nei nostri paesi e cittadine – continua Censori – creando anche iniziative di socializzazione, d’incontro e integrazione». L’agenzia sta collaborando attualmente con una trentina di Comuni, ma il fenomeno appare in crescita, le richieste non mancano.
«E arrivano principalmente da giovani tra i 25 e i 30 anni, in gran parte laureati, ma anche da giovani famiglie con figli», rimarca ancora l’imprenditrice. Quindi una sorta di immigrazione al contrario rispetto ai loro genitori o nonni. Si crea sempre un legame forte con questi luoghi, con la gente. Ad esempio un ragazzo argentino ha preso la cittadinanza italiana tramite il Comune di Smerillo, e a breve si sposerà lì. Un fenomeno positivo per i territori dell’entroterra, nei quali i giovani tendono invece ad andar a vivere altrove.
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