Monte San Pietrangeli, il municipio
sull'orlo del crac per i debiti

Il commissario Francesco Martino
Il commissario Francesco Martino
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Venerdì 19 Febbraio 2016, 13:00 - Ultimo aggiornamento: 13:03
MONTE SAN PIETRANGELI - "Ci vorrà un decennio di gestione all'olio di ricino". Una battuta che tale non è quella con la quale il commissario prefettizio Francesco Martino ha chiuso la lunga conferenza stampa nella quale ha annunciato che il Comune si trova sull'orlo del dissesto finanziario a causa dell'annosa vicenda legata alla gestione della casa di riposo.
Nel maggio 2006, la giunta Conti redige il bando per l'affidamento della gestione della casa di riposo San Francesco, con l'iter che viene poi portato a termine dalla giunta Brandimarti. La gara la vincono come associazione temporanea le cooperative Aurora e Res: il Comune incassa le rette della struttura pagando il 90% degli introiti al gestore, mentre l'eventuale conguaglio del 10% sarebbe stato pagato al raggiungimento di determinati risultati. Il Comune, però, quel 10% che doveva essere stabilito con delibera non l'ha mai pagato. E su questo aspetto l'Aurora (non la Res) fa causa. La sentenza civile di primo grado arriva lo scorso 18 agosto e condanna il Comune al pagamento di 393 mila euro più gli interessi di mora (e non sono pochi, dal 2007 e arrivano al 2011) e un risarcimento di 143 mila euro. Cifre da capogiro per una cittadina di 2500 abitanti.

Il commissario Martino, che regge la cittadina dallo scioglimento del Consiglio comunale del marzo 2014 e che resterà in sella fino alle elezioni della prossima primavera, propone ricorso alla sentenza. Ma il 19 gennaio la Corte d'Appello di Ancona dice no, accogliendo la richiesta solo per quanto riguarda il risarcimento danni. Quindi, Martino si trova ora costretto ad accertare un debito fuori bilancio che supererà i 500 mila euro e che il Comune non ha la forza di ripianare. Si apre quindi lo scenario del dissesto finanziario. O quasi. La carta che vuole giocarsi il commissario è il "predissesto". "Dopo il riconoscimento del debito, si sottopone la questione alla Corte dei Conti e ci si impegna entro 90 giorni a redigere un piano di rientro decennale - spiega Martino - un piano molto rigido, che andrà rispettato passo dopo passo dall'amministrazione che verrà". Un piano lacrime e sangue. "Andrà studiato dai nostri uffici nel rispetto della legge, ma di sicuro ci saranno aumenti ai massimi di tasse e aliquote, vincoli di vario tipo e tagli ai servizi non essenziali, nel consuntivo 2014 abbiamo accantonato già 100 mila euro per le spese giudiziarie che useremo per coprire una piccola parte del debito”.
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