Monte San Pietrangeli, la verità
raccontata dall'ex sindaco

L'ex sindaco Brandimarti
L'ex sindaco Brandimarti
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Sabato 20 Febbraio 2016, 07:45
MONTE SAN PIETRANGELI - Quale fu la palla di neve che ha scatenato la valanga che si sta abbattendo sul Comune sotto la forma di un risarcimento da 500 mila euro per la gestione della casa di riposo? A ricostruire la vicenda è Ermes Brandimarti, sindaco nel quinquennio 2006-2011 e sotto la cui amministrazione venne approvato il famigerato bando per la gestione che la cooperativa Aurora ha impugnato vincendo la causa in primo grado.

"L'accordo per cui il Comune corrispondeva loro il 90% delle rette mentre il 10% era subordinato al raggiungimento di alcuni obiettivi non danneggiava né il Comune né la cooperativa e ha reso possibile l'avvio dell'attività e l'accreditamento - spiega Brandimarti - il problema vero fu che l'Aurora ci fece pervenire delle richieste di pagamento a ridosso della fine del mandato: quattro fatture, tutte datate 28 marzo 2011, con richieste complessive per circa 206 mila euro. Giusto il 19 marzo c'era stato l'ultimo Consiglio comunale, erano stati indetti i comizi elettorali per cui noi non potevamo fare altro che l'ordinaria amministrazione".

Dal 2007 al 2010, infatti, i rapporti con la cooperativa che gestiva la casa di riposo erano stati ottimi. "Tanto che proprio nel 2010 abbiamo rinnovato la convenzione sottoscritta tre anni prima con reciproca soddisfazione", precisa l'ex sindaco. 

Ma allora cosa ha incrinato i rapporti? "A fine 2010 furono interrotti i pagamenti a causa della mancata esibizione del Durc - precisa Brandimarti - ma tale sospensione non viene dagli amministratori, fa capo ai dirigenti. Peraltro un anno prima, l'11 agosto 2009, i Nas avevano perquisito la casa di riposo contestando alla Aurora di aver ampliato di fatto la ricettività dei posti dai 26 posti autorizzati a 34 senza aver presentato apposita domanda. E noi allora infliggemmo una multa da quattromila euro. Diffidammo la coop dal fare ancora così e il presidente rispose che era nelle finalità sociali della struttura accogliere quanta più gente possibile. Sicuro che non fosse perché così avrebbero incassato di più?"

Sta di fatto, comunque, che ora il Comune si trova sul groppone 500 mila euro da corrispondere all'Aurora. "E' una situazione difficile ma non drammatica - dice l'ex sindaco - se sarà approvato il piano di dilazione decennale, pagare 50 mila euro all'anno renderà il bilancio ingessato ma non sarà così impossibile tirare avanti. Per cui non vedo perché la questione debba scoraggiare chi vorrà scendere in campo per le prossime elezioni. Il dubbio che mi resta è sul perché non si sia seguito un iter amministrativo anziché civile". Però nel 2011 Brandimarti scelse di lasciare la politica, "Non era certo per la casa di riposo, anzi, ci avrei tenuto a risolvere la vicenda - chiude l'ex primo cittadino - già dal 2010 ero molto affaticato dal lavoro in Comune e avevo così deciso di lasciare. In ogni caso sono sereno, ho sempre agito per il bene della collettività"
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