MONTAPPONE - Dopo l’euforia della serata di sabato, e la grande festa di domenica, ieri è stata la volta degli scherzi. 156 milioni e un paio di centinaia di migliaia di euro in più non sono pochi, e si vede che hanno scatenato la fantasia della gente. La giornata di domenica, a Montappone, è stata di festa. C’erano le comunioni. C’era pure un concerto nel tardo pomeriggio. E c’è stata soprattutto la ribalta marchigiana e nazionale, che ha portato il piccolo paese del cappello al centro delle cronache. Già dal tardo pomeriggio di domenica e forse qualcuno pure ieri, ha chiamato nuovamente il gestore dell’ormai nota ricevitoria Tulliani Serio, Gianmario Mennecozzi.
«C’è chi si diverte nel fare scherzi telefonici – racconta lui stesso – ho ricevuto due o tre telefonate in cui dall’altra parte del telefono dicevano di essere i vincitori. Voci con accento straniero, dicendo “ho vinto io”. Sono cose che possono succedere, mi stanno divertendo. Il vincitore è uno solo, e potrà certamente provarlo». E gira anche voce che qualcuno intenda scrivere alla ricevitoria proponendo al vincitore un investimento a New York, tramite uno studio legale di Milano. Ma intanto la caccia al fortunato prosegue, dopo che ha contattato Mennecozzi nella mattina di domenica, per dirgli grazie. «Quello è uno, e chiunque sarà potrà dimostrare di essere il titolare della vincita, ovviamente esibendo il tagliando della giocata» spiega Mennecozzi. Tagliando che però non riporta la data e l’ora: per ragioni di privacy, infatti, la Sisal non rende note queste informazioni. La schedina è certamente da due euro, «ma non posso dire se sia una giocata secca o ripetuta» prosegue il signor Gianmario. Il che vuol dire che non può stabilire se l’abbia giocata nei tempi utili per l’estrazione di sabato scorso o se lo abbia fatto giorni prima. «Spesso capita anche che qualcuno ci consegni la schedina da giocare, con una somma maggiore della puntata, e poi ci chieda di ripetere la giocata tante volte quante ce ne stanno con la somma pagata» spiega ancora Mennecozzi, che pure non può dire se sia stata compilata a mano oppure sia una sestina uscita dal computer.
I dubbi
E l’identità? «Ribadisco che spero sia montapponese, ma in 35 anni che sono qui, ho conosciuto molte persone che lavorano anche con le aziende del distretto.