Petritoli, commozione ai funerali
dell'uomo ucciso a Martinsicuro

Petritoli, commozione ai funerali dell'uomo ucciso a Martinsicuro
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Mercoledì 17 Giugno 2015, 20:38 - Ultimo aggiornamento: 21:56
PETRITOLI - Uno striscione appeso a due alberi fuori dalla chiesa con la scritta “Ciao Maciste” dagli amici per accompagnare l’ultimo viaggio di Roberto Tizi, originario di Petritoli, brutalmente ucciso a Martinsicuro. Il funerale, al quale era presente anche il primo cittadino Luca Tomassini, si è svolto nella chiesa del suo paese natale gremita di amici e conoscenti sopraggiunti per dare l’ultimo saluto a un ragazzo che conoscevano fin da bambino, in un clima di rassegnazione e di commozione composta.

La messa cantata, poi l’omelia del parroco che l’ha visto nascere, don Umberto Eleonori, che subito parla della morte come di una “realtà con cui dover fare i conti, che ci sorprende ogni volta e di fronte alla quale ci scopriamo muti. Ma nel dolore della morte c’è uno spiraglio di luce che è la parola di Dio”. Con la celebrazione, il sacerdote ha affidato il fratello Roberto - così l’ha chiamato durante tutta la funzione - alla parola di Dio affinché possa guidare la sua anima e per lui ha chiesto perdono e affidandosi alla misericordia di Dio. Il sacerdote prende spunto dal brano tratto dal Vangelo “Beati i poveri di spirito perché di essi è il Regno dei Cieli” e spiega: “Le parole umane in questi casi lasciano il tempo che trovano. Mentre la parola di Dio ci guida attraverso la fede. Per ogni morte nasce un germoglio di vita, un germoglio di Dio nel miracolo da scorgere attraverso la morte, da guardare con gli occhi dei credenti come messaggio di amore di Dio da non mettere mai in discussione”.

Nessun commento sulle circostanze della tragica morte da parte del parroco: "La parola di Dio ci dice che siamo tutti nelle mani di Dio. La morte resta un’esperienza difficile - dice rivolgendosi ai cari del defunto - ma abbiamo la speranza che Roberto venga accolto dall’amore di Dio. Nessuno di noi è uno stinco di santo e in ogni caso tendiamo a Dio andiamo verso lui anche se non ce ne accorgiamo”. Conclude la funzione rivolgendo a Roberto la preghiera di riposare in pace affinché possa partecipare al “banchetto celeste togliendo quei veli e quella coltre di polvere” di cui parlava la prima lettura. La preghiera finale del sacerdote è quella di “accogliere il fratello Roberto nel Regno dei Cieli e purificarlo da ogni colpa accogliendolo nella gioia del paradiso”. Fuori dalla chiesa di Petritoli anche gli ultras della Samb che, dopo aver adagiato sulla bara la sciarpa rossoblù, hanno intonato in coro “Vive con noi, Maciste vive con noi” per poi accompagnare il carro funebre al cimitero in un solo grande corteo. Tizi, che viveva con la compagna a Martinsicuro, era infatti un tifoso della Samb. Intanto sulla sua morte proseguono le indagini. Individuati i presunti autori della spedizione mortale.

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