Fermo, minaccia e picchia la moglie
Alla sbarra lo stalker convertito all'Islam

Il tribunale di Fermo
Il tribunale di Fermo
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Lunedì 12 Ottobre 2015, 20:00 - Ultimo aggiornamento: 16 Ottobre, 12:08
FERMO - Una storia di violenza e d'intolleranza, che affonda le sue radici nell'estremismo religioso. Non sopportava che la moglie non si fosse convertita all'Islam come lui.

Vessazioni e continui atti di violenza fisica e morale, accusa di minacce, maltrattamenti e stalking. Per questo D.Z., residente a Porto Sant’Elpidio, è finito sotto processo in tribunale a Fermo. A causa della rinuncia al mandato dell’avvocato dell’imputato, il giudice ha dovuto nominare un legale di ufficio, che una volta accettato l’incarico ha chiesto un termine a difesa. Alla fine dell’udienza, il giudice Cesare Marziali ha rinviato il processo all’udienza di marzo del prossimo anno: in quella data verranno sentite le deposizioni degli ultimi testimoni dell’accusa, tra cui la madre della vittima, la cui escussione doveva avvenire nella giornata di ieri; si procederà poi con la discussione.



Il fatto che ha portato al processo, l’ennesimo caso di stalking nei confronti di una donna anche se dai contorni particolari, risale al 2011. D.Z., anche prima della sua conversione, almeno da quanto si legge dagli atti della Procura, aveva manifestato dei comportamenti machisti nei confronti della consorte: spesso la costringeva a restare dentro casa e a non uscire per non farsi vedere in giro, la rinchiudeva a chiave nella sua stanza quando lui non c'era. Allo stesso modo erano trattate le due figlie.
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