Fermo, ecco i cinquanta dipendenti
della Provincia destinati ad Ancona

Il palazzo della Regione Marche
Il palazzo della Regione Marche
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Sabato 26 Marzo 2016, 12:30 - Ultimo aggiornamento: 12:52
FERMO - Si è svolta ieri nella Sala Consiliare della Provincia  di Fermo l’Assemblea sindacale Cisl, Funzione Pubblica, per i dipendenti  dell’Ente provinciale che dal primo aprile prossimo vedrà un nuovo  assetto col passaggio alla Regione di una parte del personale. Il Segretario Generale Cisl Fp Luca Talevi, presente il segretario regionale Giuseppe Donati, ha riferito sui due punti all’odine del giorno: “Il Quadro generale della ricollocazione del personale alla luce  delle decisioni della Giunta Regionale delle Marche e la situazione degli Enti di area vasta”.

Cinquanta sono i dipendenti della Provincia di Fermo che lavorando nelle funzioni definite non fondamentali  passeranno alla Regione: Formazione professionale (17), Protezione Civile (2), Politiche Comunitarie (2), Cultura (3), Turismo (2), Agricoltura (1), Caccia e pesca (5), Genio civile  (12),  Trasporti (2), Edilizia pubblica (1), Politiche sociali   (3), a cui si aggiungono quelli che rimarranno alla Provincia nel settore viabilità (i dipendenti ex Anas - 14), pur essendo pagati dalla Regione.  

Diversa la situazione del Centro Impiego  composto da 29 lavoratori, che in attesa della riforma che dovrebbe farli confluire in un’Agenzia Nazionale, saranno gestiti finanziariamente dalla Regione Marche, ma per il 2016 faranno ancora  capo alla Province.

"Il processo  che sembrerebbe essere giunto a compimento presenta già da ora delle criticità - spiega Donati - Alcuni lavoratori sono stati chiamati per svolgere la loro attività nella sede di Ancona e questo, visti i numeri esigui di personale presenti nel territorio fermano, costituisce una perdita di servizi per i cittadini. Il personale inoltre non verrà inserito a pieno  titolo nell’organico della Regione, ma solo in un secondo momento, non definito temporalmente, e questo preoccupa i dipendenti interessati a questo passaggio. Problemi anche per il Centro Impiego, che viene finanziato, in base ad un accordo Stato Regioni, con fondi statali per due terzi, e regionali per un terzo, solo per la copertura dei costi del personale, mentre non è ancora stato definito chi pagherà i costi del funzionamento dei servizi".
 
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