Fermo, per Cifani la calzatura è un freno
800 lavoratori tra mobilità e cassa

Calzaturiero, da settore trainante a comparto penalizzate per la Cisl
Calzaturiero, da settore trainante a comparto penalizzate per la Cisl
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Sabato 21 Novembre 2015, 13:59 - Ultimo aggiornamento: 17 Novembre, 12:35
FERMO - "Fermano senza identità e con un futuro incerto se dalle parole non passa ai fatti". Il segretario regionale Cisl Alfonso Cifani è preoccupato della situazione del Fermano a causa di alcuni segnali negativi. Ecco quali.

"Nonostante questo Governo, così come i precedenti, non abbia ancora affrontato le politiche industriali, nel Nord Italia la ripresa economica comincia a farsi sentire, intercettata dalle grandi imprese e dalle aziende innovative. Le piccole e medie imprese del resto d'Italia, invece, fanno fatica a salire sul treno della ripresa ed in particolare quelle del Fermano, area nella quale il settore prevalente e cioè la calzatura, oggi, rappresenta il pedale del freno piuttosto che quello dell'acceleratore". Anche la capacità di innovazione delle Pmi del Fermano non è sviluppatissima.



"Non a caso - fa notare Cifani - nella graduatoria regionale che destina fondi all'innovazione, calzatura e cappello fermani sono rispettivamente nella posizione 55 e 56 su 59 totali. In un contesto generale non certo rasserenante, assistiamo anche a Comuni che, in difficoltà a causa dei tagli delle risorse dallo Stato, incontrano serie difficoltà ad affrontare le problematiche sociali, aggravatesi con gli anni, e che quindi dovrebbero fondersi (almeno i più piccoli) o aggregare i loro servizi (i più grandi). Assistiamo ad una Provincia di Fermo ormai smaterializzata e ad una Regione che ha tagliato fuori il Fermano dall'agenda regionale urbana, senza considerare il taglio dei fondi alla Camera di Commercio. In questo modo, con le imprese che stanno soffrendo in silenzio, non ci sono più enti di riferimento con i quali poter siglare un accordo territoriale per poter parlare delle priorità".



In due anni il calzaturiero è passato da settore trainante a comparto penalizzante dell'economia del Fermano. "A pesare è soprattutto il crollo dell'export russo che sta creando problemi anche alle aziende leader" osserva Cristiano Fiori, segretario regionale Femca Cisl, che sottolinea come siano circa 800 i lavoratori attualmente in mobilità o cassa integrazione straordinaria.
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