Fermo, cinque nuovi malati di Aids
Amadio: «Ma oggi fa meno paura»

Il nuovo primario Amadio (ultimo a dx) durante la sua presentazione
Il nuovo primario Amadio (ultimo a dx) durante la sua presentazione
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Martedì 3 Maggio 2016, 14:00
FERMO -  Tra le malattie comportamentali il nuovo primario del reparto di Malattie Infettive del Murri di Fermo, Giorgio Amadio, durante la sua presentazione si è soffermato sull'Aids, spauracchio degli anni'80-'90. Ed ora? «L'Aids non è scomparso ma fa meno paura perché con i trattamenti che si hanno a disposizione la mortalità si è ridotta notevolmente anche se di infezioni in Italia ce ne sono ancora 4mila, si tratta di persone che a volte non sanno nemmeno di aver contratto il virus», ha analizzato Amadio. L'unità del Murri segue circa 260 pazienti cronici, mentre 5 sono state le nuove infezioni riscontrati di recente. 

«Numeri che possono sembrare ridotti ma non è così, trattandosi l'Aids di una malattia causata soltanto da un comportamento errato». Attualmente la qualità della vita per i sieropositivi è buona, e l'aspettativa di vita è quasi uguale a quella di una persona non Hiv positiva. «Oggi dobbiamo gestire più che altro gli effetti collaterali di un virus che espone ad altre patologie. Come è cronico il diabete, ci stiamo abituando a controllare le cronicità dell'Hiv che porta complicanze cardiovascolari, eccetera. Insomma, chi ha l'Aids si sposa, fa figli, lavora ed è sottoposto a schemi terapeutici non estenuanti, che prevedono una pillola al giorno e controlli ogni 6 mesi.

«Obiettivo è la prevenzione, per questo si entrerà nelle scuole - ha continuato il nuovo primario - per far capire quali sono le vie di trasmissione della malattia, perché sembra che i nostri ragazzi non le conoscano e se le siano dimenticate. Stessa cosa dicasi per sifilide o gonorrea».
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