Beach Party, a chi Jova? «Ora basta con gli econazisti». Salvadori di Trident: «Solo una multa da 1.400 euro per le transenne»

Beach Party, a chi Jova? «Ora basta con gli econazisti». Salvadori di Trident: «Solo una multa da 1.400 euro per le transenne»
Beach Party, a chi Jova? «Ora basta con gli econazisti». Salvadori di Trident: «Solo una multa da 1.400 euro per le transenne»
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Sabato 6 Agosto 2022, 04:50 - Ultimo aggiornamento: 8 Agosto, 18:57

FERMO È rimasto in silenzio per settimane, sorvolando sulle aspre critiche degli ambientalisti. Ma, quando s’è diffusa la notizia che tra i lavoratori del Jova Beach Party di Casabianca ce ne fossero 17 in nero e che le quattro ditte per le quali lavoravano erano state sospese, ha preso il cellulare in mano e ha spiegato le sue ragioni in diretta social. 


La ditta


«Lavoro con Trident dal 1988 e non c’è mai stata una contestazione sul piano delle leggi del lavoro. Sapendo che siamo nell’occhio del ciclone e che, nelle province piccole, un evento di questo tipo mette in moto un livore locale e una serie di microvendette politiche ho pensato che fosse l’ennesimo caso», ha spiegato ieri mattina Jovanotti dalla spiaggia di Casabianca. Poi, ha lasciato la parola a Maurizio Salvadori, presidente e amministratore delegato di Trident Music, l’agenzia che organizza il Jova Beach Party.


I particolari


Salvadori ha parlato di «un controllo molto approfondito» da parte dell’Ispettorato del lavoro, di «tre società che non avevano fatto le comunicazione per i lavoratori, ma che dalla sera alla mattina sono risultate in norma» e di «1.400 euro di multa perché non avevamo perfettamente transennato l’area». Critica sulla vicenda la Cgil di Fermo. Il segretario Alessandro De Grazia ha rimarcato «la gravità di quando accaduto, visto che ci sono precedenti e, addirittura, qualche lavoratore morto nei cantieri di questi grandi eventi» e ha sottolineato che «gli artisti dovrebbero verificare a chi vengono affidati i service per l’organizzazione di questi eventi, che abbiano i requisiti di sicurezza sul lavoro e che vengono rispettati i diritti dei lavoratori e la giusta applicazione dei contratti nazionali». Agli ambientalisti che in queste settimane l’hanno duramente criticato, Jovanotti ha poi spiegato che «il Jova Beach Party non mette in pericolo nessun ecosistema», rispondendo agli «econazisti che continuano ad attrarre l’attenzione con la nostra forza. Sia chiaro a tutti: il Jova Beach non mette in pericolo nessun ecosistema, anzi ripuliamo le spiagge e le portiamo ad un livello migliore di come le abbiamo trovate. Non è greenwashing, oltretutto io odio gli hashtag... sapete dove metterveli gli hashtag. È un lavoro fatto bene e se non ci credete non sparate fuffa, venite a verificare. Stiamo dimostrando che si può far stare insieme economia, numeri e lavoro con la possibilità di avere il maggior rispetto possibile per l’ambiente».
 

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