MONTEGRANARO - Nove tavoli prenotati, 22 persone in totale, pochi, pochissimi per un locale di 800 metri quadrati, ma per Marco Biagiola e il suo ristorante Villa Bianca a Montegranaro, si tratta di un atto simbolico, un atto di disobbedienza civile. Unico ristorante sul territorio fermano ad aver aderito alla protesta nazionale di #ioapro, Biagiola ha aperto ieri sera alle 19 per la cena. Alle 19.30 i primi clienti si sedevano al tavolo, 2 metri di distanza tra ogni commensale, 4 metri tra un tavolo e l’altro.
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Le motivazioni
«Aderire è una scelta di coscienza – dice Biagiola, chef e titolare del Villa Bianca - del resto è molto più pericoloso andare alla posta o al supermercato che cenare al ristorante. Rispettiamo tutte le misure di sicurezza, prova ne è che nei mesi i cui siamo stati aperti non si è registrato nessun caso». Contro #ioapro si schiera invece Claudio D’angelo, titolare del Ristorante Alta Marea a Porto San Giorgio. «Le ragioni della protesta – spiega – sono tutte condivisibili, a partire dal problema ristori, ma non possiamo violare la legge. Se c’è un decreto va rispettato». Secondo alcuni suoi colleghi però non ha senso adottare due pesi e due misure. «In realtà – ribatte D’Angelo – se si guarda allo scopo della norma ha invece senso.
Il servizio
«Continuiamo a fare quello che possiamo fare legalmente, con l’asporto e le consegne e speriamo che i vaccini possano risolvere tutto il prima possibile». Favorevole invece alla protesta il titolare del Soul Kitchen di Fermo Francesco Pistolesi. «Condivido tutte le ragioni dell’iniziativa e volevo fare qualcosa ma nessuno qui a Fermo mi ha seguito. Purtroppo c’è paura e da soli non si va da nessuna parte. Voglio vedere come va dopo questa iniziativa e forse farò qualcosa nei prossimi giorni». E i clienti cosa dicono? La paura delle multe c’è ed è forte, spiegano i ristoratori, anche per questo molti esercenti hanno rinunciato ad aprire. I 22 coraggiosi che ieri sera hanno cenato al Villa Bianca l’hanno fatto per aderire alla protesta, «Ci tenevamo a essere qui – spiega un gruppo di donne all’entrata – volevamo aderire a questa protesta gentile». Alle 20.10 però quattro auto della polizia entrano nel parcheggio di Villa Bianca, otto agenti bussano alla porta del locale a arrivano, inevitabilmente, le sanzioni. Mentre i camerieri versano da bere, gli uomini della polizia prendono le generalità di tutti i presenti. Pentiti di essere qui? I commensali dicono di no e, intanto, continuano a cenare.