Clienti a cena per #ioapro. Il titolare sanzionato dalla polizia: «Aderire alla protesta è una scelta di coscienza»

L'arrivo della polizia nel ristorante
L'arrivo della polizia nel ristorante
di Laura Meda
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Sabato 16 Gennaio 2021, 04:20

MONTEGRANARO - Nove tavoli prenotati, 22 persone in totale, pochi, pochissimi per un locale di 800 metri quadrati, ma per Marco Biagiola e il suo ristorante Villa Bianca a Montegranaro, si tratta di un atto simbolico, un atto di disobbedienza civile. Unico ristorante sul territorio fermano ad aver aderito alla protesta nazionale di #ioapro, Biagiola ha aperto ieri sera alle 19 per la cena. Alle 19.30 i primi clienti si sedevano al tavolo, 2 metri di distanza tra ogni commensale, 4 metri tra un tavolo e l’altro. 

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Le motivazioni
«Aderire è una scelta di coscienza – dice Biagiola, chef e titolare del Villa Bianca - del resto è molto più pericoloso andare alla posta o al supermercato che cenare al ristorante. Rispettiamo tutte le misure di sicurezza, prova ne è che nei mesi i cui siamo stati aperti non si è registrato nessun caso». Contro #ioapro si schiera invece Claudio D’angelo, titolare del Ristorante Alta Marea a Porto San Giorgio. «Le ragioni della protesta – spiega – sono tutte condivisibili, a partire dal problema ristori, ma non possiamo violare la legge. Se c’è un decreto va rispettato». Secondo alcuni suoi colleghi però non ha senso adottare due pesi e due misure. «In realtà – ribatte D’Angelo – se si guarda allo scopo della norma ha invece senso.

Si vogliono evitare gli assembramenti, si cerca di far restare la gente a casa». Se a pranzo, conclude, si fermano al ristorante soprattutto coloro che sono in giro per lavoro, aprire a cena aumenterebbe il rischio di assembramenti e contagi. «E’ giusto che sia così – gli fa eco Andrea Francavilla del Ristorante Pizzeria La Fermanella a Fermo – il covid purtroppo esiste, non è un gioco, ci sono morti ogni giorno». Poco condivisibili secondo Francavilla alcune scelte del governo, in particolare per la disparità tra alcune categorie commerciali ma fin da subito il titolare della Fermanella ha sempre respinto l’idea di aderire alla protesta.


Il servizio
«Continuiamo a fare quello che possiamo fare legalmente, con l’asporto e le consegne e speriamo che i vaccini possano risolvere tutto il prima possibile». Favorevole invece alla protesta il titolare del Soul Kitchen di Fermo Francesco Pistolesi. «Condivido tutte le ragioni dell’iniziativa e volevo fare qualcosa ma nessuno qui a Fermo mi ha seguito. Purtroppo c’è paura e da soli non si va da nessuna parte. Voglio vedere come va dopo questa iniziativa e forse farò qualcosa nei prossimi giorni». E i clienti cosa dicono? La paura delle multe c’è ed è forte, spiegano i ristoratori, anche per questo molti esercenti hanno rinunciato ad aprire. I 22 coraggiosi che ieri sera hanno cenato al Villa Bianca l’hanno fatto per aderire alla protesta, «Ci tenevamo a essere qui – spiega un gruppo di donne all’entrata – volevamo aderire a questa protesta gentile». Alle 20.10 però quattro auto della polizia entrano nel parcheggio di Villa Bianca, otto agenti bussano alla porta del locale a arrivano, inevitabilmente, le sanzioni. Mentre i camerieri versano da bere, gli uomini della polizia prendono le generalità di tutti i presenti. Pentiti di essere qui? I commensali dicono di no e, intanto, continuano a cenare.

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