Fatture false per 40 milioni di euro
Sequestrati i conti di un imprenditore

Fatture false per 40 milioni di euro Sequestrati i conti di un imprenditore
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Giovedì 15 Maggio 2014, 17:36 - Ultimo aggiornamento: 17 Maggio, 12:25
FERMO - Una consistente frode fiscale stata scoperta dal comando provinciale della Guardia di Finanza di Ascoli Piceno. Attraverso l'operazione convenzionalmente denominata "Betrug", conclusa proprio in questi giorni, è stato scoperto un giro di fatture riferite ad operazioni inesistenti per 40 milioni di euro. L'indagine è stata avviata dalle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Tributaria sulla scorta degli esiti delle attività di monitoraggio. Il sistema di frode, alquanto articolato, è stato accertato a conclusione di un'ampia indagine, durata oltre un anno, eseguita sotto la direzione del Procuratore della Repubblica di Fermo, dott. Domenico Seccia, e del Sostituto Procuratore dott. Alessandro Piscitelli, ed ha coinvolto un imprenditore che, attraverso una società costituita nella provincia fermana, gestiva il commercio all'ingrosso, sull'intero territorio nazionale, di componentistica elettronica ed informatica.



I prezzi praticati al consumo, alquanto convenienti e concorrenziali, sono risultati il frutto del sistema fraudolento che, come accertato nel corso delle indagini, era alimentato da altre cinque società italiane "fantasma" - le cosiddette "cartiere", che, come lo stesso appellativo suggerisce, altro non sono che società costituite solo "sulla carta", quindi prive di ogni materiale struttura operativa ed aventi il compito di attestare vendite solo cartacee al fine di frodare l'Iva - aventi sede dichiarata a Roma, Torino e Milano, nel mentre, sul fronte estero, le aziende fornitrici (soggetti effettivi) sono risultate di diritto tedesco.



Duplice, pertanto, il profilo della frode: da un lato, il mancato versamento dell'Iva a debito, da parte delle società "cartiere", scaturente dalle vendite ufficialmente effettuate alla società fermana; dall'altro, l'illegittima costituzione di crediti Iva, da parte di quest'ultima società (ultimo anello della frode), oggi non più spettanti in virtù dell'esito delle indagini.



A chiusura delle indagini è stata emessa un'ordinanza di misura interdittiva dall'esercizio dell'attività di impresa nei confronti dell'imprenditore del fermano e di un contestuale decreto di sequestro preventivo, già eseguito dalle Fiamme Gialle, di due immobili, due conti correnti e uno yacht, il cui valore complessivo - stimato in diverse centinaia di migliaia di euro - va sostanzialmente a ristorare una parte dei danni cagionati all'Erario.
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