Inaugurata la Fontana dell'amicizia
Il barbiere Cozzi colpisce ancora

Inaugurata la Fontana dell'amicizia Il barbiere Cozzi colpisce ancora
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Sabato 8 Novembre 2014, 21:20 - Ultimo aggiornamento: 9 Novembre, 11:12

SANT'ELPIDIO A MARE - "Il Comune non inaugura la fontana? Allora ci pensiamo noi!".

E' stata l'inaugurazione più insolita, curiosa e divertente che si ricordi in paese. Niente fasce tricolori né amministratori: i protagonisti sono stati i cittadini. Simpatico siparietto nel primo pomeriggio di ieri in piazzale Marconi, dove un gruppo di elpidiensi si è dato appuntamento per tenere a battesimo la fontanella pubblica recentemente restaurata.

Ad ideare l'iniziativa il barbiere Bruno Cozzi, che un paio di mesi fa aveva sollecitato l'amministrazione comunale a sistemare, dopo oltre 20 anni, la colonnina d'acqua.

Realizzata l'opera, mancava il taglio del nastro. Così il vulcanico Cozzi ha chiamato a raccolta numerosi cittadini, i musici della Pasquella, gli sbandieratori e tamburini dell'Ente Contesa.

Un breve corteo è partito dalla scalinata del "grattacielo", ha attraversato la strada ed ha raggiunto la fontana. Non poteva mancare l'inno nazionale, eseguito al clarinetto da Claudio Macerata e cantato con la mano al cuore da tutti i presenti. Al fatidico taglio del nastro ha provveduto Domenico Traini, al secolo Memo, con tanto di fascia bicolore da lavori in corso a tracolla ed un paio di forbicioni da giardino in mano. "Memo è la persona che più aveva a cuore il ripristino - ha spiegato Cozzi - lui rappresenta tutta la città che si rappropria di quest'opera". Al muro è stato attaccato un cartello con su scritto “Fontana dell'amicizia”.

“L'acqua è vita - le parole del barbiere - questo deve essere un simbolo dell'amicizia tra i cittadini. Per questo ho chiesto la partecipazione dell'Ente Contesa con le bandiere delle 4 contrade. Speriamo che le liti viste negli ultimi anni possano essere superate e che ritorni uno spirito di collaborazione per il bene della nostra manifestazione più importante”. Per chiudere, tra le risate di tutti, in alto i calici per un brindisi con bicchieri riempiti di acqua corrente.

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