Il viceministro Castelli da Giovanni Fabiani, i calzaturieri in pressing per gli aiuti al distretto

Il viceministro Castelli da Giovanni Fabiani, i calzaturieri in pressing per gli aiuti al distretto
di Sonia Amaolo
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Martedì 22 Marzo 2022, 07:35

FERMO - Secondo il viceministro dell’Economia e Finanze Laura Castelli lo Stato può aiutare i calzaturieri fermani e maceratesi a velocizzare e semplificare le pratiche ma di agevolazioni e defiscalizzazione non se ne parla. L’esponente del M5S passata da due governi Conte a Draghi non è bendisposta a parlare di contributi alle imprese, dice che gli imprenditori chiedono misure più strutturali. Dall’incontro di ieri non sono emerse notizie rassicuranti per il settore.

 
Il tour
Castelli è stata da Giovanni Fabiani a Fermo poi da Cappelletti a Sant’Elpidio a Mare e infine alla cartiera di Montelupone. Le aziende chiedono aiuti al governo che passa la palla all’Ue. La calzatura è in sofferenza e, dopo una pandemia e una guerra che colpisce gli interessi delle imprese operative in Russia, non si vede una via d’uscita. Rischia di saltare il banco se lo Stato non fa qualcosa di più sostanzioso che la sburocratizzazione. Questa andava fatta 20 anni fa. Fabiani, l’imprenditore, chiede che il governo crei le condizioni per stabilizzare il rublo. Chiede un’azione a livello nazionale affinché le sanzioni contro la Russia, applicate per indebolire Putin, non finiscano per far fallire centinaia di imprese. «La Banca d’Italia ci deve dare un supporto» dice l’imprenditore speranzoso.

Si chiede al viceministro quali misure stia adottando il governo contro l’inflazione e lei risponde: «Alcune misure sono state varate negli ultimi giorni». E il Piano di ripresa e resilienza? Sarà vanificato l’impatto del Pnrr con i prezzi alle stelle? Ci sono problematiche talmente grandi per le realtà produttive che non può bastare “la logistica” della quale parla la Castelli. Gli imprenditori chiedono aiuti a fondo perduto e taglio dell’Iva. «Credo che il fondo perduto basti fino a un certo punto», rimarca. Si fa notare un altro problema non di minore importanza. Gli ordini dei clienti russi fermi nelle fabbriche che si vorrebbero evadere e restano carta straccia. Anche questo aspetto deve trovare una soluzione a breve. «Il settore ha tante proposte, sono molto decisi gli imprenditori - rileva la numero due del Dicastero di via XX Settembre -: alcuni si sono organizzati in maniera autonoma. C’è stata una guerra che nessuno si aspettava e speriamo si concluda presto. Ci auguriamo che si possano attuare soluzioni per evitare che le aziende si fermino. Stiamo ragionando sui fondi di garanzia per la continuità lavorativa». Sarà difficile dare continuità a un comparto che sa di non poter contare né sulla defiscalizzazione né sul fondo perduto. «Credo che questi strumenti siano poco efficienti - ribadisce la Castelli -:: servono in alcuni momenti, ma non si può pensare che possano risolvere. Il mercato è fatto di concorrenza, il mercato è globale».

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