Vaccini, i quarantenni non ne vogliono sapere: «Tanti sono gli slot rimasti liberi»

Vaccini, i quarantenni non ne vogliono sapere: «Tanti sono gli slot rimasti liberi»
Vaccini, i quarantenni non ne vogliono sapere: «Tanti sono gli slot rimasti liberi»
di Francesca Pasquali
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Venerdì 4 Giugno 2021, 05:35

FERMO  - Buchi, buchi e ancora buchi. Quasi ogni giorno, da qui a metà mese. Non fanno a gara gli over 40 del Fermano, a vaccinarsi. Sulla piattaforma regionale i posti vuoti si sprecano. Tra chi si segna e ci ripensa e chi, per adesso, non ne vuole sapere, di gente sotto i cinquant’anni, in fila alla “don Dino Mancini” se ne vede poca. C’entrano il richiamo e le ferie estive. C’entra l’età. E c’entrano i contagi e i ricoveri, in picchiata tutti e due. I quarantenni, insomma, non hanno fretta. 


La conferma arriva dal coordinatore delle vaccinazioni, Giuseppe Ciarrocchi: «Abbiamo immunizzato più del 90% degli over 80, ma, a scendere, per le altre classi di età, la percentuale diminuisce». Da sabato probabilmente si apriranno le prenotazioni per il vaccino di massa, aperto a tutti quelli che hanno dai 16 ai 39 anni. Mentre domenica si chiuderanno le vaccinazioni dei maturandi. L’altro ieri, nella scuola elementare di fianco allo stadio, si sono presentati in 130. Tra prenotazione e vaccini, si andrà avanti per tutta l’estate e per un bel pezzo d’autunno.

Quando cominceranno i richiami delle terze dosi, nove mesi dopo le prime. A quel punto, «dovremo proseguire con diverse strategie e dovranno scendere in campo anche i medici di medicina generale, come nelle normali campagne antinfluenzali» aggiunge Ciarrocchi. Che è sicuro che le dosi arriveranno e basteranno per tutti. E che il centro vaccinale di Fermo diventerà sempre più nevralgico, perché «in sanità, bisogna ragionare con le risorse che abbiamo e utilizzarle al meglio e questo centro ci permette di farlo».

Lo stesso che, ieri mattina, è stato visitato dal coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, e dal sottosegretario per le politiche agricole, Francesco Battistoni, nella prima tappa del loro tour marchigiano. 


Ha ringraziato «il personale sanitario e i volontari che in questi mesi di grande difficoltà hanno contribuito a salvare tante vite umane», Tajani. Che ha sottolineato il «cambio di passo della campagna vaccinale con il governo Draghi e il generale Figliuolo, che ha permesso al nostro Paese di poter ripartire». «Adesso – ha spiegato il coordinatore forzista –, è necessario concentrare gli sforzi per sostenere la campagna vaccinale per avere l’immunità di gregge e toglierci definitivamente le mascherine. Contemporaneamente, bisogna puntare al rilancio dell’economia».

Abbattimento della pressione fiscale, sostegni legislativi, fiscali ed economici a piccole e medie imprese, industria e agricoltura, anno fiscale bianco, pace fiscale, abolizione dell’Irap, flat tax progressiva e zero tasse per chi guadagna meno di 12mila euro l’anno, la ricetta della ripartenza dell’ex presidente del Parlamento europeo. Che s’è detto «rammaricato per chi ha scelto di andare via da Forza Italia». I fondatori (nel Fermano il sindaco di Rapagnano, Remigio Ceroni) di Coraggio Italia: «Questo non è il momento delle divisioni, ma dell’unità. Il centrodestra ha bisogno di rinsaldarsi ancora di più per prepararsi al governo del Paese», la chiosa.

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