Ultimatum ai sanitari no-vax: "Vaccinatevi entro una settimana o ci saranno sanzioni"

Ultimatum ai sanitari No-Vax: "Vaccinatevi entro una settimana o ci saranno sanzioni"
Ultimatum ai sanitari No-Vax: "Vaccinatevi entro una settimana o ci saranno sanzioni"
di di Francesca Pasquali
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Giovedì 1 Luglio 2021, 07:48 - Ultimo aggiornamento: 2 Luglio, 09:02

FERMO -  Partiranno tra oggi e domani i solleciti per i circa 350 lavoratori della sanità “no vax”. Avranno sette giorni per vaccinarsi contro il Covid, altrimenti saranno sospesi dall’ordine professionale d’appartenenza e ridestinati a mansioni «a basso rischio di trasmissione».

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Fino al 31 dicembre, poi si vedrà. In tutto, sono circa 750 i sanitari non vaccinati dell’Area vasta 4. Nei giorni scorsi, hanno ricevuto dall’Asur Marche la richiesta di chiarire la loro posizione. Hanno avuto cinque giorni per spiegare perché non si sono vaccinati, nonostante l’obbligo previsto dalla legge. 
Le categorie
Si parla non solo di medici e infermieri. Ma di «esercenti le professioni sanitarie, sociosanitarie e socioassistenziali». Quindi, anche farmacisti, parafarmacisti, dentisti, odontoiatri, veterinari, chimici, biologi, ostetrici, tecnici sanitari, massofisioterapisti, oss, assistenti di studio e via dicendo. Del pubblico e del privato. La metà ha risposto. C’è chi ha allegato il certificato della vaccinazione nel frattempo fatta, chi la prenotazione, chi il certificato medico con le controindicazioni. Per loro non cambierà niente. Resteranno al loro posto. L’altra metà, invece, rischia grosso. Se non si vaccineranno entro sette giorni, saranno assegnati ad altri incarichi a minor rischio contagio. Se ce ne sono. Altrimenti, verranno sospesi dal servizio. Tradotto: resteranno a casa, senza stipendio. «È inaccettabile che ci siano operatori che rifiutano la vaccinazione. Il vaccino è l’unica arma che abbiamo per creare un cordone di soggetti immunizzati», tuona il direttore del Dipartimento di prevenzione e coordinatore delle vaccinazioni dell’Av4, Giuseppe Ciarrocchi. Lo stesso che ha sfiorato la direzione dell’Asur fermana, affidata al fanese Roberto Grinta, che dovrebbe arrivare in via Zeppilli all’inizio della prossima settimana.
La terna
È soddisfatto, Ciarrocchi, per essere rientrato nella terna dei papabili. «Significa che c’è stima e fiducia nelle mie capacità», dice.

Quanto al nuovo direttore: «È una persona valida e competente, com’è giusto che sia. Non importa che non sia del Fermano. Quello che conta è che sia capace e le capacità si devono dal curriculum». Acqua sul fuoco di una polemica che, però, continua a imperversare. Sollevata da chi, alla guida dell’Av4, ci avrebbe visto bene un fermano. Per Renzo Interlenghi, la nomina di Grinta «ha messo a nudo la scarsa incidenza della politica fermana nella compagine regionale». «C’è qualche politico che pensa a Fermo?», si chiede il capogruppo di Fermo Capoluogo. Che, in città, se la prende con la maggioranza che «non ha voluto scrivere il documento comune da inviare alla Regione». In Regione, con i consiglieri fermani Marcozzi, Putzu e Marinangeli che «hanno preso atto o accettano senza proferire parola o tacciono». «Non si tratta di campanilismo – tira le somme l’ex candidato sindaco del centrosinistra –, ma i cittadini debbono constatare che il Fermano non è stato in grado di esprimere un’eccellenza a livello dirigenziale. Questo è quanto hanno sentenziato Acquaroli e la sua giunta».

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