Ritorna l’incubo code sull'autostrada A14: dopo Pasqua spunteranno altri cantieri

Ritorna l’incubo code sull'autostrada A14: dopo Pasqua spunteranno altri cantieri
Ritorna l’incubo code sull'autostrada A14: dopo Pasqua spunteranno altri cantieri
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Domenica 6 Marzo 2022, 06:05

FERMO -  Vogliono vedere il progetto della terza corsia i sindaci della costa sud. Per capire se i loro Comuni potranno sopportarne l’impatto, casomai venisse finanziato. Dopo la giornata nera di venerdì, con le auto tornate a incolonnarsi in A14, ieri la situazione s’è normalizzata. Ma l’avvicinarsi delle feste di Pasqua e dei ponti primaverili fanno tremare il Fermano. Vero è che, in quei giorni, i lavori nelle gallerie si fermeranno, ma sarà solo un palliativo. Perché, dopo Pasqua, i cantieri si sposteranno sulle direttrici opposte. 


E si andrà avanti fino all’estate, prima dello stop più lungo per l’esodo dei vacanzieri. La solita storia che si ripete, uguale, ormai, da anni. E che sembra essere destinata a protrarsi ancora a lungo. Perché, a Roma, lo studio di fattibilità sulla terza corsia è in stallo. C’è arrivato qualche mese fa su spinta della Regione, ma da allora se ne sono perse le tracce. «Vogliamo vedere il progetto e capire di cosa stiamo parlando. L’abbiamo chiesto, ma non c’è stato accordato, dicendoci che era troppo presto», afferma il sindaco di Porto San Giorgio, Nicola Loira. Tra i Comuni del Fermano, quello che guiderà ancora per qualche settimana è il più coinvolto. 

Per questo, a una terza corsia «con l’allargamento dei viadotti e delle gallerie e un impatto ambientale enorme», il primo cittadino preferirebbe l’arretramento, che «significherebbe far diventare la statale Adriatica una strada urbana, come di fatto è sempre stata, anche dal punto di vista normativo». «Siamo disponibili alla discussione, ma fate vedere i progetti ai Comuni coinvolti, per poterli valutare ed esporre il parere del territorio», dice Loira. «Noi – aggiunge – siamo rimasti a quello del 2006 e, nel frattempo, di cose ne sono cambiate». Coi colleghi del sud della regione, per ragionare sul futuro dell’autostrada, si sono riuniti due volte. Nel Fermano, a parte il capoluogo che è per la terza corsia, gli altri Comuni perorano la causa dell’arretramento. Dell’A14 e della ferrovia, col potenziamento dell’alta velocità. «Pedaso è divisa in due dall’autostrada: una muraglia cinese che tappa fiume e collina, con un solo sbocco sulla Valdaso, per giunta pericoloso. Un grave errore a cui si potrebbe porre rimedio con l’arretramento autostradale», dice il sindaco Vincenzo Berdini.

Per il quale, però, la questione principale, adesso, è risolvere il problema, in un modo o nell’altro. Tradotto: messi alle strette, direbbero sì alle terza corsia, senza tanti problemi. Il bisogno di accelerare per una soluzione al caos dell’A14 ha fatto cambiare idea anche all’Ance (l’associazione nazionale costruttori di Confindustria). L’associazione dei costruttori edili, da sempre a favore dell’arretramento, ora, guarda un po’ meno di traverso l’ipotesi della terza corsia. «Se è vero che la strada dell’arretramento è molto più lunga e costosa, meglio la terza corsia, seppure con tutte le problematiche del caso e un investimento economico e di progettazione importanti per una situazione morfologica complessa come quella tra Pedaso e Grottammare», spiega il presidente dell’Ance Fermo, Massimiliano Celi. 

Per il quale, a questo punto, «andare a intervenire su un tracciato già esistente e allargarlo sarebbe la strada più rapida». «Dovremmo cavalcare l’onda del Pnrr – aggiunge Celi – e cercare di approfittare di questo flusso di denaro per realizzare più opere possibile.

A partire dalla terza corsia che è un’esigenza reale che non si può più rimandare». Ma, a volerlo, deve essere tutto il Fermano. Che dovrebbe muoversi compatto. Altrimenti, «continueremo a restare indietro, perché le nostre floride aree non possono svilupparsi senza una rete viaria che consenta di arrivare sul posto in tempi decenti, con garanzie sulla percorribilità dell’infrastruttura». La stessa che, ancora per un bel po’, dovrà fare i conti con carreggiate ridotte e code, con buona pace di automobilisti ormai rassegnati, camionisti esasperati e turisti che, a lungo andare, per le vacanze, potrebbero scegliere altri lidi, meno tribolati da raggiungere.

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