Riapre la struttura per le riabilitazioni. «E ora spazio a Emodinamica e robot»

Riapre la struttura per le riabilitazioni. «E ora spazio a Emodinamica e robot»
Riapre la struttura per le riabilitazioni. «E ora spazio a Emodinamica e robot»
di Serena Murri
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Domenica 26 Settembre 2021, 08:50

FERMO  - Riapre la Rsa all’ex ospedale di Porto San Giorgio. C’erano già in passato, ma tornano disponibili 14 posti letto che potranno arrivare a 18 nei locali ritinteggiati di recente, all’interno della struttura che ha ospitato il punto vaccinazioni.


Il servizio presentato ieri dai vertici regionali nel chiostro del Distretto sanitario di Porto San Giorgio. La struttura, chiusa durante il Covid, torna a essere operativa per servizi di tipo riabilitativo, con personale che arriva fino a 15 dipendenti. I locali potranno tornare a ospitare i pazienti dopo i ricoveri per operazioni chirurgiche e ortopediche; potenziate le ore di fisiatria. Riaprono le porte di una struttura, mentre sono ancora tanti gli obiettivi da raggiungere, come ha ricordato l’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini: «Oggi festeggiamo - ha detto - un servizio importante, occupandoci del post acuzie, un servizio di solito affidato ai privati. E poi pensiamo ai servizi del Fermano, a partire dal futuro ospedale: la provincia ne avrà uno dei migliori per l’alta caratura professionale. Quest’idea della Cenerentola della sanità lede la vostra professionalità. Una volta completata la struttura prevediamo un investimento ingente per macchinari elettromedicali all’avanguardia e garantiremo le funzioni dell’Emodinamica».

Saltamartini ha anche ricordato che l’atteso robot chirurgico verrà utilizzato a turno fra Fermo, Ascoli e Macerata. Tante, poi, le questioni da rivedere a livello locale, dal gap dei medici di Medicina generale ai tempi di attesa per una risonanza.

Saltamartini sogna la «sanità della Svizzera». Porto San Giorgio è molto legata a questa struttura, come ricordato dal sindaco Nicola Loira: «Oggi è una giornata importante, ci fa capire che abbiamo “scollinato”, lasciandoci alle spalle il periodo più brutto e che ci consente di riaprire i servizi post acuzie. Qui avevamo il nostro ospedale, dove si nasceva e si faceva tutto. Quella di oggi è una risposta importante ma manca ancora una piscina terapeutica che non siamo mai riusciti a completare. C’è un progetto ambizioso di 20 anni fa. Abbiamo ragionato con l’Area vasta per un progetto più contenuto, ma che serve assolutamente come risposta alla sanità fermana. Vorrei che il dinamismo regionale e di Area vasta venisse utilizzato anche per questo». «Riapriamo una struttura riabilitativa integrata - ha ribadito il direttore dell’Area vasta 4, Roberto Grinta - tra ospedale e territorio, un grande segnale di ripresa. È una struttura riabilitativa a carattere residenziale che dà la possibilità di seguire il paziente dopo un intervento chirurgico o ortopedico».


L’onorevole Mauro Lucentini ha ringraziato per l’attuazione della Medicina di territorio da premiare: «È bene che queste strutture ci siano. A noi non serve un assessore a Fermo, ma uno o tanti assessori che sappiano che Fermo ha un proprio ruolo; se l’assessore è di Cingoli o di Fano non ha importanza, ci interessa che la provincia sia rappresentata degnamente». Per il consiglio regionale, era presente Marco Marinangeli, che nella struttura è nato: «Quello di oggi è un messaggio di fiducia e concretezza».

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