Strade, stop a file e incidenti: «Maxi raccordo per il quartiere Molini». E la Provincia sta studiando anche un altro intervento

Strade, stop a file e incidenti: «Maxi raccordo per il quartiere Molini». E la Provincia sta studiando anche un altro intervento
Strade, stop a file e incidenti: «Maxi raccordo per il quartiere Molini». E la Provincia sta studiando anche un altro intervento
di Francesca Pasquali
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Mercoledì 1 Dicembre 2021, 05:40

FERMO -  Cambierà volto Molini. Assieme a Campiglione, in questo periodo, il quartiere è al centro dell’attenzione l’Ati (Associazione temporanea d’impresa) Steca-Violoni sta realizzando la bretella per collegare la parte iniziale del quartiere, quella verso Fermo, con la rotatoria a valle della variante del Ferro. E lì c’è l’ex Conceria che, con i quindici milioni del progetto Pinqua (Programma innovativo per la qualità dell’abitare), dovrebbe diventare un polo abitativo per anziani e giovani coppie, con impianti sportivi, spazi culturali e infrastrutture, in un mix di pubblico e privato. Ma Molini è anche un quartiere che chiede maggiore sicurezza, sulle strade soprattutto.

Dopo l’investimento, l’altro ieri, di una donna, i residenti sono tornati ad alzare la voce. E a puntare il dito contro gli automobilisti che sfrecciano sull’asfalto senza tanti riguardi e contro gli amministratori che – dicono – dovrebbero fare di più. Non risolverà il problema la bretella che dovrebbe vedere la luce entro il 2023. Quella che collegherà la rotatoria “bassa” della variante del Ferro con quella che sarà costruita davanti a Palazzo Produttori, quindi prima del grosso del centro abitato del quartiere. Che, a quel punto, si ritroverebbe col traffico in parte snellito, ma senza particolari rassicurazioni sulla sicurezza di automobilisti e pedoni.


La bretella costerà poco meno di cinque milioni.

Sarà a due corsie, per un totale di 1.580 metri di carreggiata. Da contratto, l’asfalto sarà fonoassorbente, «integrato con polverino di gomma riciclata, che attutisce il rumore». I guardrail saranno in corten, «per diminuire l’impatto ambientale». Il progetto prevede anche un’altra rotatoria, lungo il percorso della bretella, nella zona che adesso è di campagna. «I lavori sono in corso di esecuzione e, in questa fase, riguarderanno il sottopasso che sarà realizzato nella parte verso Fermo», spiega Ivano Pignoloni. La bretella – aggiunge il dirigente della Viabilità della Provincia – «renderà più rapido il tragitto da Fermo a Molini e viceversa, ma bypasserà solo una parte del centro abitato. Per risolvere il problema serve un collegamento con la Mezzina». Che era quello che la Provincia avrebbe voluto realizzare, finanziamenti permettendo, lungo il fiume Tenna.

«L’avevamo ipotizzato – fa sapere Pignoloni –, anche considerando il Piano regolatore di Fermo, ma per il Comune andava tenuto conto della naturalità dell’area». Nel frattempo il ruzzodromo e l’area verde attorno sono diventati molto frequentati dai fermani. E l’amministrazione ha scelto di preservare la zona. Il piano B che, come l’altro, non ha per adesso copertura economica, consiste nel realizzare un raccordo tra la rotatoria della Mezzina (quella di Nero Giardini) e la bretella a cui stanno lavorando Steca e Violoni. Se diventasse realtà, «permetterebbe di bypassare completamente le due strade che entrano dentro Molini Girola».

Per la Provincia, potrebbe essere quella la soluzione ai problemi di viabilità del quartiere. «Faremo dei rilievi per verificare la fattibilità – dice Pignoloni –, coinvolgendo la Regione a cui abbiamo già scritto per un eventuale finanziamento». Un intervento che, da qui a un paio d’anni, diventerà decisivo. Quando su Molini si riverserà anche il traffico da e verso il nuovo ospedale.

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