Daspo ai tifosi, cresce il malumore a Fermo: «Qui ci sono aggressori e aggrediti»

Daspo ai tifosi, cresce il malumore: «Qui ci sono aggressori e aggrediti»
Daspo ai tifosi, cresce il malumore: «Qui ci sono aggressori e aggrediti»
di Domenico Ciarrocchi
4 Minuti di Lettura
Lunedì 5 Settembre 2022, 03:55 - Ultimo aggiornamento: 6 Settembre, 07:44

FERMO  - Nel mirino i 7 Daspo contro i tifosi della Fermana dei 17 spiccati dalla Questura dopo i tafferugli del marzo scorso per il derby con l’Ancona. In città e nel mondo della tifoseria crescono i dubbi sulla ricostruzione di quanto accaduto, e a mettere i puntini sulle i è anche il sindaco Paolo Calcinaro, per il quale «definire il pubblico che si trovava nel punto esatto nel quale doveva correttamente trovarsi, e cioè all’entrata dei settori del pubblico locale, “parte malata” lo ritengo un eccesso».

 
La contestazione
Un termine, secondo il primo cittadino, «sbagliato perché generalizza, addita con un’unica generica condanna verbale chi ha aggredito (percorrendo volutamente e caparbiamente intere nostre vie per trovarsi proprio nell’ultimo posto in cui gli anconetani dovevano trovarsi) con chi si trovava esattamente, lo ripeto, dove qualsiasi appassionato gialloblù si poteva trovare: all’entrata dei propri settori.

Non attiene al mio ruolo intervenire su quanto disposto con i provvedimenti, ma su questo giudizio “etico” che rischia di confondere aggredito e aggressore e che ritengo eccessivo e ingiusto per una tifoseria tra le più corrette del campionato, sì. Se poi qualcuno, nell’evidente posizione di aggredito, ha effettivamente ecceduto sbagliando, ciò verrà accertato, ma da un tribunale».

Dubbi anche da parte dell’associazione Solo Fermana. Parla di provvedimenti ingiusti nei confronti dei tifosi canarini «che in realtà si sono trovati a difendere un luogo in quella occasione occupato da famiglie con bambini. È mancata la sicurezza dalla parte ovest della città, in quanto è stato permesso per la seconda volta a una tifoseria rivale di arrivare sotto la nostra curva senza alcun controllo. Non siamo d’accordo con i provvedimenti che ci sembrano eccessivi, e ci auguriamo che questo episodio sia un motivo per far riflettere chi deve pensare alla sicurezza della città. Inoltre ci sorprende la motivazione di aver voluto, con tali disposizioni, colpire “la parte malata del mondo del calcio”». L’associazione, come Calcinaro, fa riferimento a una nota della Questura sul caso.

«Francamente - chiosa - noi tifosi canarini colpiti dal Daspo non ci riteniamo appartenenti a questa categoria». Ma il provvedimento, che ieri ha tenuto banco sui social insieme ai commenti sul debutto in campionato con la sconfitta per 1-0 contro il Fiorenzuola, è impallinato anche dalla tifoseria di Curva Duomo, per la quale la misura è sbagliata e tesa a sviare l’attenzione dai controlli sui tifosi dorici, Nel mirino l’ok all’uscita degli «anconetani al casello di Porto Sant’Elpidio, consentendo il transito in tutta Fermo quando l’uscita più logica era quella di Fermo-Porto San Giorgio. L’errore commesso già l’8 maggio del 2011 non è servito a nulla. Sono state lasciate senza presidio le scalette sotto la Curva Duomo (sempre presenti due carabinieri in tutte le gare casalinghe) consentendo ai tifosi ospiti di salire e arrivare sotto al settore locale».


Le richieste
Contestato anche il fatto che i «tifosi fermani fossero armati di mazze e bastoni. I video testimoniano il contrario, basta andare sui social e Youtube per rendersene conto. I fermani erano al loro posto e se non si fossero mossi a difesa della piazza forse oggi parleremmo di altro». Sui social di Curva Duomo si ricorda anche «il torto subito con una multa di 3mila euro e 13 denunce per un’affissione indebita». Qualcuno, chiosano, vuol debellare il tifo in città ma, «ci dispiace per lui, la Fermana non sarà mai sola».

© RIPRODUZIONE RISERVATA