Truffa dello specchietto, segnalati altri casi nel Fermano: «Fate attenzione, è troppo facile caderci»

Truffa dello specchietto, segnalati altri casi nel Fermano: «Fate attenzione, è troppo facile caderci»
di Pierpaolo Pierleoni
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Domenica 11 Giugno 2023, 03:45 - Ultimo aggiornamento: 17:14

FERMO - In un’era ormai monopolizzata dalle truffe online, in genere attraverso la trappola di annunci convenienti su siti di e-commerce e social network, c’è anche chi sceglie ancora metodi a dir poco tradizionali.

Le segnalazioni

Sono tornate a verificarsi in più occasioni e in diversi Comuni del Fermano, nelle ultime settimane, le famigerate truffe dello specchietto. Il metodo è antico e ampiamente rodato, tutto sta a riuscire ad essere convincenti ed aggressivi a sufficienza per convincere il malcapitato a consegnare il denaro per chiudere la vicenda. Di qualche giorno fa il raggiro tentato ai danni di un anziano a Porto Sant’Elpidio, al quartiere San Filippo. Lì, l’uomo alla guida ha sentito un urto, ma guardandosi intorno non ha avvertito nulla di anomalo. Ma pochi metri dopo essere ripartito con l’auto, ha trovato un’altra vettura che, lampeggiando, gli faceva segno di fermarsi. Quando l’automobilista ha arrestato la marcia, gli è stato mostrato uno specchietto rotto.

Il prezzo

Inutile dire che, per il truffatore, la colpa fosse dell’anziano, che quindi avrebbe dovuto risarcire il danno.

Per “aiutarlo”, gli hanno subito mostrato con lo smartphone il prezzo di mercato dell’articolo finito in frantumi. La vittima, non avendo intuito subito di essere capitato davanti ad un malintenzionato, ha chiesto il nome della compagnia di assicurazioni, ma l’altro, con un accento del sud Italia non voleva saperne e chiedeva di concludere la storia con un pagamento cash. Il truffato si è lasciato convincere e non avendo contanti, si è recato ad uno sportello automatico a prelevare denaro, 300 euro, subito consegnati al malvivente, accompagnato da una donna.

Gli accertamenti

Purtroppo l’uomo, che solo rientrando a casa ha compreso di essere stato raggirato, non ha neanche raccolto il numero di targa. Questo rende molto complesse le ricerche. L’unico indizio certo è che i due viaggiassero a bordo di una Opel Meriva di colore blu.

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