Green pass obbligatorio, corsa dei lavoratori a farsi il tampone in farmacia. In una settimana +40%

Green pass obbligatorio, corsa dei lavoratori a farsi il tampone in farmacia. In una settimana +40%
di Francesca Pasquali
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Mercoledì 13 Ottobre 2021, 09:05

FERMO - Squillano a raffica i telefoni delle farmacie del Fermano. A due giorni dal Green pass obbligatorio sul posto di lavoro, i non vaccinati corrono ai ripari. E s’informano su orari e prezzi. Per capire quanto gli costeranno gli almeno due tamponi a settimana che dovranno fare per non perdere lo stipendio. E quando gli converrà farli: se la mattina presto o la sera tardi. Il D-day dei tamponi per poter lavorare i farmacisti l’aspettano da settimane. Adesso che il fatidico giorno è quasi arrivato dicono che è inutile fasciarsi la testa prima di venerdì. 

 
Le adesioni
Quando saranno i numeri a parlare. E loro a stargli dietro. «Sappiamo che aumenterà il lavoro, ma siamo pronti. Le farmacie che hanno aderito sono tante: 45 su 61, cioè più del 70%. Perciò, non dovremmo avere particolari problemi. Anche perché, rispetto ad altre zone, la densità delle farmacie che abbiamo qui permette di coprire tutto il territorio», spiega Marco Meconi. Parla di una «richiesta di tamponi cresciuta di circa il 40% rispetto alla settimana scorsa», il vicepresidente di Federfarma Marche e rappresentante dei farmacisti rurali del Fermano. Dopo la corsa dei non vaccinati della scuola, «dove rimane uno zoccolo duro che non vuole vaccinarsi e fa il tampone», ora tocca agli altri lavoratori. 


Il ripensamento
Anche se l’obbligo del Green pass ha già fatto cambiare idea a parecchi. Ma non agli irriducibili che, da venerdì, per entrare al lavoro, dovranno presentarsi col tampone negativo. Che significa almeno trenta euro a settimana lasciati in farmacia, dove i tamponi a prezzo calmierato costano 15 euro. Cifra che scende a 8 per chi ha da 12 a 18 anni. Ma «l’imperativo – dice Meconi – resta quello di vaccinarsi. Mentre il tampone dovrebbe essere una seconda scelta, frutto di una condizione di necessità».

Intanto, le farmacie si organizzano per andare incontro ai lavoratori senza vaccino, che si vedranno sospendere lo stipendio finché non si metteranno in regola e che rischiano fino a 1.500 euro di multa se entreranno senza lasciapassare. Chi abbassando ancora il prezzo dei tamponi, chi inventandosi dei “pacchetti”, chi siglando convenzioni con le aziende. Alla Comunale di Fermo stanno pensando di aprire prima la mattina, almeno il lunedì, per non far perdere tempo in fila a chi deve correre al lavoro. Perciò, niente prenotazione e percorso dedicato. «Molte aziende ci stanno contattando per prendere accordi per far fare ai dipendenti i tamponi insieme», fa sapere il direttore Luciano Diomedi. Che racconta di «telefoni che squillano ogni due minuti» e di «richieste che non riguardano tanto i costi, quanto gli orari e l’organizzazione». «La partita non è il prezzo, ma cercare di far avere una vita tranquilla e serena a chi non ha fatto il vaccino», dice Diomedi. 


I vaccini
«Determinante – aggiunge – sarà capire l’importanza del tampone e prevedere un eventuale ricorso alla vaccinazione». Sulla quale i farmacisti continuano a spingere. Alla Comunale 1 di Porto Sant’Elpidio, da una decina di giorni, i tamponi si fanno il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 17 alle 20. «Ma l’intenzione – fanno sapere dalla farmacia – è di estendere il servizio ad altri giorni e orari in base alla mole di richieste e all’affluenza». Prezzo calmierato anche qui per «andare incontro soprattutto ai molti giovani non ancora vaccinati che necessitano del tampone per frequentare la scuola e praticare discipline sportive». E «convenzioni con aziende pubbliche e private che avranno l’opportunità di acquistare pacchetti a costi maggiormente ridotti».

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