Macchina portatile per il caffè espresso: la start up che unisce Fermo e la Cina

Macchina portatile per il caffè espresso: la start up che unisce Fermo e la Cina
di Chiara Morini
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Lunedì 26 Ottobre 2020, 09:47

FERMO Un caffè a portata di mano, o meglio di borsa. Un sogno per chi proprio non può fare a meno della tazzina per ristorarsi in qualsiasi posto che sta per diventare realtà a Fermo.

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Una macchina per il caffè espresso portatile, “Makè”, ad aria, con tecnologia Co2.

Perché come dice lo scrittore britannico Lee Child, «niente è troppo urgente per un caffè».


«Makè sta alla macchina per caffè espresso come il tablet sta a un computer desktop. È una rivoluzione» dicono i promotori di questa start up. L’idea arriva dall’ingegnere cosmopolita di origine cinese, Yujun Wu, arrivato una trentina d’anni fa in Italia per un Phd e poi rimasto. «Ci provavo da anni poi ascoltando musica ho avuto l’intuizione giusta» racconta Wu. Già una decina d’anni fa ha provato a idearla, e c’è riuscito, anche se «la qualità del caffè che usciva era pessima. C’era bisogno di una maestria che in Cina era impossibile trovare». La creatività italiana e marchigiana, meglio se di Fermo. E così, dopo tentativi falliti, è arrivato in città da Emiliano Bracalente, a cui Wu riconosce di essere «artigiano-progettista-inventore noto per l’abilità con cui realizza l’assoluta precisione. Ha subito sposato il mio sogno». Insieme Wu ed Emiliano Bracalente ragionano, fanno tentativi, provano a rendere perfetto ciò che non riusciva mai ad esserlo. «Realizziamo prototipi – racconta l’imprenditore fermano – sistemiamo i dettagli e dopo tre anni è nata una valvola a variazione di volume talmente perfetta che non temiamo possa essere copiata». Ricerca e sviluppo continua, con Emiliano Bracalente che, insieme a suo fratello, è titolare di Trismeccanica, e cosa importante per questo progetto, sono soci di Maketube. L’importanza della valvola (e quindi del disco di contropressione) sono importanti per l’ottenimento di un buon caffè. «L’ancia con cui facciamo vibrare il nostro espresso (come un sax in un concerto jazz) è proprio questo disco» commenta l’ingegner Wu.

Ricerca e sviluppo, da cui deriva una nuova tecnologia, dalla quale a sua volta scaturiscono due distinti brevetti. «Makè – spiegano i promotori della startup Maketube– supera il vecchio paradigma della pompa, caldaia, e del filtro. L’aria viene trasformata in uno strumento che vibra». La macchinetta espresso portatile sarà in due versioni: una che richiede di versare l’acqua calda (la classica) e l’altra, Smart, che invece è dotata di alimentatore, batteria, e cavo per l’auto. In grado benissimo da sola di scaldare l’acqua per la propria tazzina di caffè. Funziona con le cialde e non con le capsule, per scelta, proprio perché gli ideatori vogliono eliminare sprechi e scarti.

Il prodotto verrà lanciato su Indiegogo, la principale piattaforma di crowdfunding internazionale alla fine di ottobre, puntando a catturare l’attenzione di chi, a livello globale, è alla continua ricerca di soluzioni innovative per i piccoli piaceri quotidiani. Il crowdfunding mira a raccogliere fondi per sviluppare ulteriormente Makè e il business che si creerà attorno ad esso. Un’idea concreta la si può avere già guardando la campagna lancio, con descrizioni ed immagini del prodotto, che a una prima occhiata ha la forma e dimensioni di un microfono. Il vantaggio? Quello di avere «un espresso come al bar, sempre, ovunque e comunque, e con chiunque» chiudono da Maketube. In pratica sempre a portata di mano (e di tazzina).

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