Simone e le lacrime dei tifosi della Fermana: «Abbiamo perso il pilastro della curva»

Simone e le lacrime dei tifosi della Fermana: «Abbiamo perso il pilastro della curva»
Simone e le lacrime dei tifosi della Fermana: «Abbiamo perso il pilastro della curva»
di Lorenzo Attorresi
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Venerdì 21 Ottobre 2022, 03:30

FERMO  - Cappellino e sciarpetta gialloblù, quella con il marchio degli “Irriducibili”, erano i dettagli del look a cui mai rinunciava per andare allo stadio. Una vita da tifoso spezzata nel modo più ingiusto, proprio pochi minuti prima di una partita della sua Fermana. Un mercoledì tragico si è portato via Simone Seghetta, 45 anni, padre di tre figli a cui stava tramandando la stessa passione sportiva, operaio in una piccola azienda di scarpe a conduzione familiare.

 
Il malore
L’infrasettimanale con il San Donato Tavarnelle, 9° giornata valevole per il campionato di Serie C, non la vedrà mai.

Mai raggiungerà il Bruno Recchioni, piegato da un malore improvviso. Mai indosserà quel cappellino e quella sciarpa, immortalati nella foto postata alle 18.36 sui suoi social. L’ultimo scatto prima di mettersi in marcia con i suoi piccoli. Un tragitto che da Monte Urano, dove Simone abitava, non incomincerà mai.


Lo choc
La notizia della sua improvvisa morte, giunta raggelante in tribuna durante il primo tempo della gara che la Fermana stava disputando, ha sconvolto le normali dinamiche del match. I tifosi hanno volontariamente perso la voce per un po’, per poi asciugarsi le lacrime e ricominciare a scandire nel cielo del Recchioni il nome di Simone solo nella ripresa, dopo aver assorbito un colpo durissimo. La partita al 90’ è finita in pareggio ma al triplice fischio, nelle disamine del pubblico fermano, non c’è stato spazio per le recriminazioni. Parole e pensieri solo per un amico scomparso, che sarà salutato oggi in massa alle 15.30 nella chiesa di San Michele Arcangelo situata nella piazza principale di Monte Urano. Prevista la presenza di una folta delegazione del tifo, oltre a quella di alcuni tesserati gialloblù.

«Perdiamo un uomo che amava la Fermana, un padre di famiglia serio, un tifoso di vecchia data attivo già dagli anni ’80», uno dei tanti ricordi di chi con lui aveva condiviso un ideale, l’ideale della Fermana. «Questi colori ci hanno smossi da bambini sino a mezzo secolo di vita – ha aggiunto un altro tifoso -. In casa ed in trasferta c’era sempre, tutto ciò è ingiusto». E ancora: «Tutti i giorni scriveva in chat per sapere notizie della squadra, partecipava attivamente, cantava…». 


Il cordoglio
I messaggi di cordoglio arrivano da più parti, compresa la curva Duomo che ha rilasciato una nota. «È l’ennesima tragedia che si abbatte sulla nostra tifoseria, ma questa fa davvero male perché Simone si stava preparando per venire allo stadio ad incitare la sua amata Fermana insieme agli amici di sempre- si è letto- proseguono i tifosi - . Fa davvero male perché Simone lascia una moglie, tre figli ancora piccoli e un vuoto incolmabile. Storico tifoso della Fermana, colonna portante del gruppo Irriducibili, grande appassionato di tifoserie di cui era profondo conoscitore, Simone aveva sempre appoggiato e supportato l’operato della curva anche nei momenti più critici e delicati. Abbiamo perso un pilastro, un pezzo da 90. Dopo Jacopo Bregoli e Alessio Mainquà – giovani supporter scomparsi di recente negli ultimi scioccanti mesi - purtroppo ci prepariamo a salutare un altro fratello volato in cielo troppo presto».

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