Continua la caccia ai ladri, l'ira dei residenti sulla casa depredata: «Le telecamere non bastano»

Continua la caccia ai ladri, l'ira dei residenti sulla casa depredata: «Le telecamere non bastano»
Continua la caccia ai ladri, l'ira dei residenti sulla casa depredata: «Le telecamere non bastano»
di Sonia Amaolo
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Domenica 2 Gennaio 2022, 09:20

FERMO -  Torna l’allerta a Lido Tre Archi dopo il furto nell’appartamento di via Paleotti. Il raid in casa di milanesi. Ad accorgersi del fatto, come abbiamo riferito nei giorni scorsi, è stata una residente del posto che ha le chiavi per controllare ogni tanto. La donna, accortasi dell’accaduto venerdì pomeriggio, ha segnalato subito al 113.


C’è stato quindi il sopralluogo della Questura e sono partire le ricerche.

I ladri hanno sfondato la porta d’ingresso e si sono aperti un varco grande abbastanza per portare via tutto il possibile: frigorifero, tavoli, sedie e caldaia. Tutto fa pensare a un travaso di materiale per la sussistenza. Torna dunque l’allarme occupazioni abusive. E tornano a farsi sentire le due sentinelle del quartiere: Renzo Paccapelo, presidente di Confabitare, e Gabriele Voltattorni, portavoce del comitato Corta. Sale l’indignazione per «l’ennesimo episodio di questa natura - dicono i due -: un appartamento è stato svuotato di ogni bene, la situazione è paradossale considerando che ci sono 80 telecamere nel quartiere. Evidentemente non rappresentano nemmeno un deterrente».


Paccapelo e Voltattorni attaccano sulla videosorveglianza «se non è stata utile a bloccare in flagranza un furto di queste dimensioni - affermano - difficilmente riuscirà ad evitare il compimento di altri reati. Ci chiediamo come sia potuto sfuggire un trasloco di questa portata». Secondo l’accusa «non si tratta di un problema di soldi visto che sul tavolo c’erano 8,5 milioni. Lido Tre Archi non ha bisogno di uno skatepark né di una palestra per l’arrampicata. I residenti vogliono solo poter rientrare a casa e trovare al loro posto letto e mobili. Vogliono poter uscire senza timore di essere aggrediti. Non possiamo fare affidamento solo sulla giustizia penale che non sempre arriva e spesso arriva tardi».

Ci sono 11 telecamere a inquadrare la palazzina dov’è stato commesso il furto, qualcosa dovrebbero avere inquadrato. Intanto si parla di presidio fisso «necessario e capace d’interventi in tempi rapidi – avvertono Paccapelo e Voltattorni, che chiedono all’amministrazione comunale - di attivarsi per censire chi dimora negli appartamenti». La speranza è di addivenire in breve ad un accordo con la Ciip, la società che si occupa del servizi idrico, per l’istallazione di un contatore d’acqua in ciascun appartamento.

Anche questo sarebbe un elemento utile a «individuare i locali occupati sulla base dei consumi di energia elettrica» la chiosa. Mentre si riaccende la protesta vanno ovviamente avanti le indagini sul furto in casa. In realtà in altre circostanze e in altre zone le immagini delle telecamere sono risultate decisive per scoprire gli autori dei reati e quindi sia qui che in altri Comuni si punta molto a imnplementare questo genere di servizio. 

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