FERMO - Se i medici specialisti chiamati ad aiutare quelli dei medicina generale e delle Usca a trattare i pazienti Covid sono solo sette, è perché, nel Fermano, di più non ce ne sono. L’ha spiegato, ieri mattina, in Consiglio regionale, l’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini, rispondendo a un’interrogazione di Fabrizio Cesetti. Il consigliere Pd aveva chiesto lumi sulla ripartizione dei professionisti coinvolti nelle cure domiciliari. Sette quelli assegnati al Fermano: tre internisti, due cardiologi e due neurologi. Troppo pochi, per Cesetti, che ha chiesto alla Regione di pungolare l’Asur a fare di più.
«La questione – ha spiegato Saltamartini – pone in luce il problema evidente che riguarda i punti di emergenza-urgenza e di continuità assistenziale.
Cesetti si riferisce alla delibera di giunta , con cui la Regione s’era impegnata a sottoscrivere, entro il 1° ottobre scorso, un protocollo d’intesa per regolamentare le forme di collaborazione tra medici ospedalieri e medici delle cure primarie nella gestione domiciliare dei pazienti Covid. Cosa che non è ancora avvenuta. E che, per Cesetti, dimostra che «la giunta regionale, o per incapacità o per scarsa autorevolezza, non è in grado di attuare neppure le proprie deliberazioni».
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