FERMO - Licei, crescono indirizzi e iscrizioni. Ma intanto il mondo del lavoro spinge anche sulla formazione tecnica e professionale. A Fermo, fra Montani e Ipsia, le scelte non mancano e in un momento di ripartenza per le piccole e medie imprese poter contare su giovani motivati e specializzati appare determinante. Dopo gli industriali rilanciano l’appello anche gli artigiani, visto che la formazione tecnica e professionale rappresenta un asset rilevante sia sul lato della domanda di personale delle imprese, sia sul lato dell’offerta Ad attestarlo è un’analisi realizzata dall’Ufficio studi di Confartigianato secondo la quale nelle Marche si prevedono entrate per 133.730 unità nel mondo del lavoro con il 71,2% di questi posti attinto tra chi è in possesso di un titolo tecnico di scuola superiore, qualifica o diploma professionale. In Italia questo valore è invece molto più basso, del 63,2%.
Il locale
Scorrendo i dati provinciali, come si evince dalla tabella, a Fermo siamo a quota 12.419 di entrate previste.
I dubbi
«Il mondo del lavoro – commenta il presidente territoriale di Confartigianato Enzo Mengoni - è alla ricerca di figure professionali ben specifiche e, sulla base di queste richieste, pensiamo sia fondamentale dar seguito alla domanda occupazionale e puntare sull’innalzamento della qualità dell’offerta formativa di istruzione tecnica e professionale. Questa formazione deve essere sempre aggiornata e al passo con i tempi. Il nuovo sistema di orientamento scolastico e formativo sta rafforzando il passaggio scuola-lavoro ma al contempo è utile promuovere l’insegnamento delle competenze imprenditoriali fin dall’istruzione scolastica». Non a caso il presidente di Cna Federmoda Fermo Paolo Mattiozzi punta molto su questo aspetto: «Il reperimento della manodopera - rimarca - è il problema numero uno del distretto della calzatura e della pelletteria».
Le prospettive
Mattiozzi è anche preoccupato che il ritorno nelle Marche delle produzioni ora dislocate all’estero possa comportare ulteriori problemi nel reperimento della manodopera. Le imprese intanto si preparano ad attingere tra chi è in possesso di un titolo tecnico, qualifica o diploma professionale, con dati sopra la media nazionale. «C’è - chiosa Mengoni - una particolare propensione nell’area del distretto: un segnale di un buon dinamismo e della necessità di una rapida ripartenza produttiva».
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