Scriboni e il nodo del super green pass: «Anche un solo dipendente no vax crea danni seri alle aziende»

Scriboni e il nodo del super green pass: «Anche un solo dipendente no vax crea danni seri alle aziende»
Scriboni e il nodo del super green pass: «Anche un solo dipendente no vax crea danni seri alle aziende»
di Massimiliano Viti
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Domenica 13 Febbraio 2022, 06:30

FERMO  - Nella provincia in cui regnano le micro e piccole imprese, l’assenza prolungata di un lavoratore può rappresentare un grande problema per l’imprenditore. Ed è quello che succederà a partire da martedì 15 febbraio, quando lavoratori pubblici e privati che hanno compiuto i 50 anni, dovranno esibire il Super Green pass (che si ottiene con il vaccino o con la guarigione dal Covid) per entrare nel luogo di lavoro. Chi non lo farà non riceverà lo stipendio ma conserverà il posto di lavoro. 


L’accesso ai luoghi di lavoro senza certificato che attesti vaccino o guarigione è vietato e chi non rispetta il divieto subirà una sanzione amministrativa tra 600 e 1500 euro.

Può risultare assente ingiustificato e perdere retribuzione e contributi. Per i datori di lavoro che non controllano sono previste sanzioni tra 400 e mille euro. Al momento questa misura dovrebbe rimane in vigore fino al 15 giugno 2022. In provincia di Fermo ci sono circa 5.200 persone over 50 non vaccinate. Di queste ci sarà una quota di disoccupati, e che quindi non creerà problemi alle imprese, e bisogna defalcare i novax che sono entrati in possesso del Super Green pass attraverso la guarigione da Covid.


Per le aziende si paventa un problema in più visto che potrebbero dover fare a meno del dipendente esperto, senza avere la possibilità di sostituirlo in tempi brevi. Una questione che si somma al rincaro dei prezzi dell’energia elettrica e a quello delle materie prime, che sono diventate di difficile reperimento sul mercato. Una bega in più che le imprese avrebbero voluto tanto evitare. Il problema dell’impossibilità di andare al lavoro dell’ultra cinquantenne novax sta emergendo in questi giorni, ormai a ridosso dell’entrata in vigore della legge.

Sia perché alcuni imprenditori sperano fino all’ultimo minuto che il dipendente si vaccini e sia perché, attualmente, come ci ha segnalato Confindustria, le imprese stanno gestendo le numerose assenze dovute a isolamento e quarantene «piuttosto diffuse in tutti i settori».Se da un lato la circolazione del virus sta creando questo tipo di problematica, dall’altra ne tampona un’altra, con il novax contagiato che otterrà il certificato di guarigione e quindi, se fosse un over 50, martedì non avrà problemi ad esibire il green pass rafforzato (ammesso che lo abbia ricevuto dall’Asur). 


Ma c’è anche una quota di novax guariti nei mesi scorsi che ha il green pass di prossima scadenza. Per Teresa Scriboni, referente per la provincia di Fermo di Confcommercio Marche Centrali: «La situazione appare sotto controllo. Non ci sono state segnalate criticità in vista di martedì». Anche per Scriboni qualche sporadica problematica è arrivata causa contagio collettivo che ha causato la temporanea chiusura dell’attività. Il settore calzaturiero, di gran lunga il più diffuso nel Fermano, al momento non sembra preoccupato. O meglio è più preoccupato per la situazione generale di mercato, soprattutto per le imprese che hanno un marchio proprio. Nelle aziende fino a 30 dipendenti è sufficiente che un solo dipendente resti a casa per far accendere l’allarme rosso».

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