Dalle liste d'attesa al personale, è allarme sull'ospedale: «Fermo faccia sentire la sua voce»

Dalle liste d'attesa al personale, è allarme sull'ospedale: «Fermo faccia sentire la sua voce»
Dalle liste d'attesa al personale, è allarme sull'ospedale: «Fermo faccia sentire la sua voce»
di Chiara Morini
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Domenica 19 Marzo 2023, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 19:35

FERMO - Non basta la Conferenza dei sindaci convocata per il prossimo 3 aprile: i consiglieri comunali della coalizione Fermo Futura, Paolo Nicolai, Sandro Vallasciani, Pierluigi Malvatani, Renzo Interlenghi, Andrea Morroni hanno presentato una richiesta per svolgere un consiglio comunale aperto in materia di sanità pubblica e politiche collegate. L’hanno illustrata, ieri, insieme al segretario cittadino del Pd, Alessandro Iagatti.

 
Le differenze


«La riforma redatta sulla carta – scrivono i consiglieri nell’odg – ma nei fatti ancora non avviata, crea forti timori sulla sostenibilità economica e soprattutto senza un nuovo Psr non ha senso anticipare rivoluzioni, perché il Piano sanitario regionale avrebbe individuato le necessità assistenziali dei cittadini marchigiani e su queste si sarebbe calata poi la nuova organizzazione dettata dalla riforma, comunque condizionata dalle risorse disponibili».

Ecco perché Nicolai, consigliere e vicepresidente della IV Commissione permanente sulla sanità, ha ribadito che «la Conferenza dei servizi va bene, ma non è quello che chiediamo, cioè un consiglio comunale aperto. Non è una questione di campanilismo, ma di incisività politica, Fermo deve farsi sentire. Non si è parlato più di liste, di posti letto, di risorse, e serve che Fermo dica la sua perché i problemi passati sembrano scomparsi, e se ne stanno aggiungendo di nuovi». Le cinque Ast ricorda Nicolai rischiano di aggravare le problematiche, con l’Asur c’era un equilibrio maggiore.

«Non pensavamo – ha rimarcato il capogruppo del Pd Vallasciani - che con l’Ast potesse andare peggio. La riforma è devastante, quando andrà a regime si moltiplicheranno gli amministrativi invece che i medici, ci saranno 5 stazioni appaltanti. E aumenteranno i costi di esercizio. L’amministrazione comunale non può fare sempre solo cose congeniali, deve anche guardare ai problemi essenziali. Qui c’è il rischio di una forte mobilità passiva». Al sindaco Paolo Calcinaro e al presidente del consiglio comunale Francesco Trasatti dice: «Se siete davvero civici, approvate questo odg, ma se, come crediamo, siete più vicini al centrodestra, crediamo che non sarà approvato».


Il polo


Accanto il consigliere Malvatani che ha ricordato che «noi abbiamo un’eccellenza, vale a dire Torrette, il resto viene depotenziato, i primari scappano. Fermo deve avere un peso politico queste sono problematiche che dovrebbero interessare tutti». Anche perché, e questo l’ha sottolineato Interlenghi, «nel Fermano c’è il più basso reddito pro capite. Il sindaco del capoluogo deve preoccuparsi della sanità per tutta la provincia, la situazione è drammatica, qui non si programma il futuro di nulla». E l’analisi conclusiva del segretario Iagatti è che «il sindaco deve farsi portavoce della cittadinanza, Fermo deve alzare la voce, io mi auguro che questo odg possa passare, per poter avviare tutti insieme un nuovo percorso per una sanità più equa».

Con questo odg presentato, dunque, chiedono al consiglio comunale di impegnare sindaco e presidente per avviare le procedure, volte a «indire un consiglio comunale aperto a tutte le forze sociali, sindacali e politiche del territorio, per discutere, valutare e vagliare un eventuale documento presentato dal sindaco (redatto e condiviso con la IV commissione permanente) in materia di sanità pubblica».

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