"Serve unità ma niente carrozzoni"
La ricetta di Rastelli di Fermo Libera

"Serve unità ma niente carrozzoni" La ricetta di Rastelli di Fermo Libera
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Lunedì 23 Febbraio 2015, 11:45 - Ultimo aggiornamento: 12:04
FERMO - “Bisognerà trovare un po’ di unità dopo quest’esperienza così negativa". "L’unità delle forze sarà d’obbligo ma attenti alle aggregazioni finalizzate solo alla vittoria, non portano a niente. O c’è una condivisione di programmi, dell’azione politica, oppure non servono a niente. Le ammucchiate solo per vincere (perché poi è matematico che si vince ma non si governa) non servono a niente. Lo abbiamo rivisto in questa esperienza che speriamo si dimentichi al più presto”. E in effetti, dopo 10 anni di amministrazione Di Ruscio il movimento del centrosinistra che si era coalizzato attorno alla figura di Nella Brambatti dovevano essere i salvatori della patria ma sono finiti ingloriosamente a metà del percorso dopo rimpasti, addii e polemiche già dalla prima ora.

A parlare chiaro, a lanciare un monito per l’immediato futuro è Michele Rastelli di Fermo Libera, ex consigliere ed ex assessore all’epoca di Saturnino Di Ruscio. Nel panorama elettorale cittadino Forza Italia, La Destra sono stati e sono espressione di una determinata parte di elettorato ben radicata sul territorio ma è stata da sempre Fermo Libera, movimento civico, la condizione essenziale per vincere a Fermo, dove i civici hanno rappresentato sempre quella via di mezzo tra impegno e partecipazione capace di affrancare in fasce cittadine dove i partiti canonici non arrivavano o addirittura vengono visti con sospetto.

Dopo tanta acqua passata sotto i ponti elezioni vinte e perse oggi però viene da chiedersi se Fermo Libera esiste ancora... “Esiste, esiste - assicura Michele Rastelli - c’è da quindici anni, ha attraversato tante fasi, attraverserà anche questa”. Nel momento in cui dei consiglieri, di maggioranza e minoranza, sono andati dal notaio per apporre la loro firma e raggiungere il numero tale da far decadere l’elezione del sindaco Nella Brambatti oggi Rastelli lancia un appello all’unità a chi vorrà costruire l’alternativa a questa esperienza finita drammaticamente e individua allo stesso tempo un preciso quadro di riferimento al di fuori del quale poi potrebbe non esserci governabilità: Progetti e programmi condivisi sulla chiarezza e veloce fattibilità. “Rispetto al passato mi sono convinto che le divisioni non pagano, ma occorre oggi più che mai che i progetti in campo siano magari pochi ma fattibili”.

“Da quel periodo della nostra amministrazione diverse cose sono cambiate, altre sono addirittura precipitate velocemente. Oggi c’è tanta gente che ha bisogno, che necessità delle condizioni minime per poter risollevarsi, per poter tornare a lavorare, investire nelle loro attività e nei loro territori. Dovremmo tenere conto per forza di questo in tutto quello che andremo prossimamente a discutere tra di noi e con eventuali altre forze che vorranno dialogare”.

“Ci siamo ormai tutti guardati intorno da tempo e su come sta la realtà lo sappiamo bene, allora serve un patto tra persone, un patto sincero - prosegue l’ex assessore della giunta Di Ruscio che ebbe anche l’incarico di vice sindaco - lontano dalla voglia delle poltrone ma per mettersi al servizio. C’è una città da risollevare. Il fondo mi sembra che l’abbiamo toccato e bene. Allora bisogna tornare a fare politica nel suo significato migliore che vuol dire previsioni, programmi e una idea di sviluppo e benessere per la sua comunità. Non ci interessano trampolini per carriere o per altri importanti incarichi altrove”.

Se ancora ai primordi ma a lunghe falcate l’arrivo della campagna elettorale presto si farà sentire, “l’ultima volta però abbiamo sbagliato, ci siamo presentati divisi e siamo stati sconfitti; l’unità sarà alla base di tutti ma su progetti e programmi magari piccoli ma concreti, sicuramente realizzabili”.
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