Rincari e burocrazia frenano i lavori: «Ora basta con i disagi, sul Conservatorio di Fermo si può accelerare»

Rincari e burocrazia frenano i lavori: «Ora basta con i disagi, sul Conservatorio di Fermo si può accelerare»
Rincari e burocrazia frenano i lavori: «Ora basta con i disagi, sul Conservatorio di Fermo si può accelerare»
di Chiara Morini
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Venerdì 24 Febbraio 2023, 02:30

FERMO - Provincia, Arcidiocesi, Comune, ciascuno secondo le proprie competenze, garantiscono l’impegno verso il Conservatorio, i cui studenti avevano manifestato la preoccupazione per il perdurare delle situazioni di disagio. «La ripartenza del prossimo anno accademico – assicura il presidente della Provincia, Michele Ortenzi – vedrà risolta la questione logistica e di fruibilità della sede, sia dal punto di vista degli accessi che degli spazi, fino a ora interclusi per lavori».


I particolari

La questione è anche un’altra e cioè il Pergolesi è equiparato a istituto universitario: in quanto istituzione di alta formazione musicale (Afam), dovrà provvedere autonomamente alla gestione corrente. «Nella fase di transizione – spiega il presidente – la Provincia ha continuato e sta continuando a svolgere le azioni di supporto che dovranno cessare quanto prima.

Le utenze, in particolare, continuano a essere pagate e gestite dall’ente. Ma questo dovrà finire e con la direzione si dovrà definire l’assunzione di spese per la gestione degli edifici (utenze e manutenzione)». Quanto ai lavori, è dal 2021 che l’edificio è oggetto di manutenzione. «500mila euro – aggiunge Ortenzi – che hanno comportato il rifacimento del solaio, del piano secondo del corpo laterale, ed è in via di ultimazione il rifacimento della struttura di copertura. L’appalto ha un ritardo di 4 mesi connesso a difficoltà dell’impresa, caro materiali e difficoltà di approvvigionamento. Si confida, meteo permettendo, che l’intervento strutturale di copertura possa terminare entro aprile. Da maggio si potrà restituire il primo piano del corpo laterale (4 ambienti) e dopo una finitura interna, già appaltata, si potrà restituire entro luglio, il piano secondo detto “zona fiati”». Anche l’Arcidiocesi è cosciente del disagio, in particolare in riferimento all’utilizzo dell’organo nella chiesa del Carmine, «realizzato con i fondi Mibact per consentire i corsi di organo», come ricorda Alma Monelli, incaricata diocesana dell’Ufficio arte sacra, beni culturali ecclesiastici, edilizia di culto.

La scelta

La chiesa è chiusa perché inagibile in seguito al sisma, e la l’Arcidiocesi ricorda tutto quanto fatto da allora, a partire dall’inserimento nell’ordinanza 38 del 2017 (anche con il sostegno dei vertici del Conservatorio), con 1 milione di finanziamento per interventi seguiti dalla Soprintendenza. Fino al 2021 solo il progetto di fattibilità, e dal 30 dicembre 2020 l’Arcidiocesi è divenuta soggetto attuatore. Quindi la firma dei contratti con i professionisti già nel febbraio 2021, il progetto esecutivo, poi rallentamenti per pandemia e crescita dei costi, fino alle integrazioni richieste dall’Ufficio speciale ricostruzione sisma 2016, consegnate lo scorso ottobre. Si attende l’esame dei tecnici e l’invio alla struttura commissariale, per l’emissione successiva del decreto finale di finanziamento. «L’Arcidiocesi – prosegue Monelli – si impegna ad accelerare i tempi una volta avuto l’ok. La burocrazia ha condizionato la tempistica, ma siamo certi di poter aggiornare presto, con buone notizie, sia il Conservatorio che la città». E proprio la città, dopo l’estate, metterà a disposizione ulteriori locali. «Come già detto al Conservatorio – evidenzia il sindaco Paolo Calcinaro – c’è l’accordo con cui, una volta che il Fermo Tech sarà nel mercato coperto e il Buc tornerà al suo posto, saranno concessi i locali dove il Buc si trova attualmente. Oltre a questo ricordo anche il Chiostro dei carmelitani. So che gli studenti non sono tenuti a sapere queste cose, ma forse potrebbero essere informati».

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